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“Le nostre sono le ferrovie più sicure d’Europa”

L’A.D. Moretti mente … per eccesso. Il direttore dell’Ansf Chiovelli ammette … per difetto

(31 Maggio 2010)

Più volte, il signor Moretti, Amministratore delegato delle Ferrovie, si è lasciato andare a simili dichiarazioni. Lo ha detto in tutte le salse, anche nelle Commissioni parlamentari. Aggiungendo, inoltre, che gli incidenti e le vittime erano in costante diminuzione. Ma i ferrovieri, i viaggiatori, e dopo la strage di Viareggio anche i cittadini, sanno che così non è. Magari lo fosse …
A smentirlo categoricamente vi è un’altra autorevole voce, quella dell’ing. Alberto Chiovelli, direttore dell’Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie). Chiovelli, nell’audizione all’8^ Commissione permanente dei Lavori pubblici del Senato del 3 marzo 2010, ha riferito che “ … nel 2009, rispetto al 2008, sono in aumento le collisioni di treni … così come le vittime (morti e feriti gravi). Nel 2009 le vittime in totale sono state 127 e questo è un valore in aumento rispetto al 2008, ma anche rispetto al valore medio del quinquennio che abbiamo preso in considerazione”.

Abbiamo fatto anche un confronto a livello internazionale. Abbiamo preso in considerazione gli anni 2006, 2007 e 2008 … per i principali paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito). … Da questo quadro di dati … possiamo senza dubbio concludere che lo stato della sicurezza in Italia è quanto meno allineato a quello degli altri grandi paesi europei”.

“ … Parlerò ora delle merci pericolose … In realtà, lo sversamento di merci pericolose, cioè la perdita di sostanze dalle ferrocisterne … dimostra che tale fenomeno nel 2009, rispetto al 2005, è quasi triplicato. Ciò non dipende sicuramente dal fatto che si è trattato di un anno sfortunato …”.

E conclude: “ … In base alle attuali conoscenze, abbiamo già intrapreso delle azioni correttive che ho già descritto e che sono anche indicate, seppure in modo sparso, nella relazione che ho consegnato … Non escludo che altre azioni possano essere intraprese. Allo stato attuale la nostra indagine, non potrà acquisire ulteriori elementi, fintanto che non si avrà il permesso da parte della magistratura di accedere all’assale che si è rotto a Viareggio e che, al momento, è ancora sotto sequestro. Una volta visionato il pezzo, potremo disporre di qualche elemento in più”.

La storia, la realtà, l’esperienza mostrano che oggi, purtroppo, la sicurezza in ferrovia è, non solo, scaduta rispetto alla sicurezza degli anni scorsi, ma addirittura è divenuta un optional. Se qualcosa si è mantenuto, o addirittura è stato migliorato, è grazie ai numerosi incidenti ed alle vittime da questi provocati (è triste doverlo ammettere) e grazie alle denunce, alle proteste, alle lotte dei ferrovieri e dei viaggiatori (è doveroso riconoscerlo e valorizzarlo).

Tra l’altro, il direttore Chiovelli, il 9 aprile scorso, in un incontro tenuto nella sede dell’Ansf con i familiari delle vittime, a domanda rispose: “Sì, l’incidente di Viareggio si poteva evitare”. Ogni ulteriore commento è superfluo.

Viareggio, 29 maggio 2010
(11 mesi dalla strage)

Assemblea 29 giugno

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