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Falluja

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(5 Aprile 2010) Enzo Apicella
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    (Iraq occupato)

    L'attacco dei carabinieri italiani all'ufficio del nostro partito a Nasiryia

    comunicato del Partito Comunista Operaio d'Iraq

    (25 Luglio 2003)

    I fatti:

    Il 16 luglio una banda terrorista islamica appartenente a Baqir Al-sadr e denominata Al-hawza Al-elmyia ha attaccato l'ufficio del Partito Comunista Operaio d'Iraq a Nasiryia. Lo scontro è stato inevitabile, e i terroristi sono stati respinti. Durante il fine settimana, mentre la sede del Partito era chiusa, hanno sfondato la porta, sono entrati, hanno appiccato fuoco ai mobili, ai documenti, ai giornali, e hanno preso posizione nell'ufficio. Il 20 luglio siamo stati in grado di scacciare la banda dall'ufficio e ne abbiamo ripreso possesso. Il 21 luglio questa banda di terroristi con rinforzi armati e l'appoggio del Supremo Consiglio Islamico e reazionari gruppi tribali ha di nuovo attaccato il nostro ufficio e lo scontro è stato estremamente duro. Hanno brutalmente portato a termine il piano di rapire quattro membri del nostro Partito e li hanno torturati selvaggiamente. Dopo l'incidente, i carabinieri italiani, assegnati nell'ambito delle forze alleate al controllo della città di Nasiryia hanno fatto incursione nella sede del nostro Partito, ne hanno preso possesso arrestando tutti i compagni presenti, circa venti, e non li hanno rilasciati. Alcuni compagni sono stati consegnati dai carabinieri italiani al generale Hassad Ibrahim Dahad, losco figuro comandante della polizia locale, il quale ha consegnato i nostri compagni ai terroristi islamici di Heidere Al-ghazi.

    La vita di tutti questi compagni è dunque in pericolo.

    Ovunque prendono piede, queste bande terroriste islamiche producono soltanto terrore e crimini, violano la libertà politica e i basilari diritti civili, si scagliano alla cieca contro tutto ciò che è moderno e umano, contro ogni rispetto umano, contro ogni diritto della donna. D'altra parte, mentre gli USA e i loro alleati hanno reso il mondo intero un campo di battaglia per schierare le proprie truppe e il proprio militarismo con il pretesto della `guerra al terrorismo', con l'imposizione del giogo militare in Iraq hanno creato la situazione nella quale queste bande hanno mano libera per terrore, rapimenti, violazione dei diritti civili e politici di tutti, in particolare delle donne. Esemplare l'attacco ai comunisti, l'unica forza che difende la sicurezza e l'incolumità, la libertà, i valori moderni.

    Dichiariamo che questa azione terrorista di questa banda assassina non rimarrà senza risposta, e costoro riceveranno la risposta appropriata. Allo stesso tempo, condanniamo le forze alleate per aver fornito al terrorismo islamico l'opportunità di operare, e condanniamo l'attacco dei carabinieri italiani alla nostra sede e l'arresto dei nostri compagni. La posizione e l'azione dei carabinieri italiani è un servizio offerto al terrorismo islamico, un invito ad avere mano libera.

    Essendosi autoproclamate l'ordine pubblico dell'Iraq, le forze alleate sono di conseguenza responsabili per la vita e l'incolumità dei nostri compagni sequestrati, e i carabinieri italiani devono rilasciare i nostri compagni immediatamente, non devono porre alcun ostacolo all'attività del nostro Partito, e attenersi alla libertà politica e alla salvaguardia della popolazione.

    Facciamo appello a tutti coloro che amano la libertà, a tutti gli operai, ai partiti e alle organizzazioni socialiste, ai difensori dei diritti umani, per condannare l'azione della banda terrorista di Al-Sadr e l'intervento dei carabinieri italiani, per esercitare pressione affinché i nostri compagni vengano rilasciati, venga garantita la libertà politica, e il terrorismo islamico tolga le sue grinfie dalla popolazione dell'Iraq.

    21 luglio 2003

    Partito Comunista Operaio d'Iraq

    Fonte

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