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Vittorio è il vento sulle vele

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(29 Settembre 2012) Enzo Apicella
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    (Imperialismo e guerra)

    C’è ancora qualche imbecille che compra il corriere della sera o il giornale?

    (2 Giugno 2010)

    Il “Corriere della Sera” on-line, questa mattina 02/06/2010, riporta la versione israeliana sull’attacco alle navi di soccorso.
    Scrive: “Quali pacifisti usano coltelli, bastoni e altre armi per attaccare i soldati che salgono a bordo nel rispetto del Diritto Internazionale?”.

    Invece, dalle testimonianze dei pacifisti, rilasciate e trasmesse, ieri sera, dalla TV araba “Al Jazera” emerge:

    1- l’attacco alle navi dei soccorsi è cominciato alle ore 4.30 del mattino ed è stato preceduto, per lungo tempo, da disturbo alle comunicazioni tra le navi stesse. Le interferenze non lasciavano capire nulla. Si sentivano parole, musiche isolate e sovrapposte, dovute chiaramente ad interferenze.
    2- se ci sono stati degli avvisi (come dichiara Israele) il rumore dei motori delle navi e degli elicotteri era sufficiente a coprire ogni voce.
    3- la scena dell’assalto israeliano, per il numero delle navi, gommoni militari ed il numero dei soldati impiegati con equipaggiamento di guerra, lasciava vedere a tutti i passeggeri che una reale minaccia era imminente.
    4- l’arrembaggio israeliano, in stile piratesco, è stata accompagnato da spari in tutte le direzioni, partiti sia dalle navi in mare che dagli elicotteri. Questi spari, immancabilmente, hanno generato scene di confusione, panico e grande paura.
    5- per le successive 12/16 ore, Israele ha, di fatto, isolato le navi tra di loro e dal mondo: un periodo di tempo sufficiente perché Israele potesse mandare le prime ed uniche immagini della reazione dei pacifisti aggiungendo che “i suoi soldati rischiavano il linciaggio con manganelli e coltelli e, quindi, i militari hanno reagito ad una aggressione”.
    6- la Deputata Palestinese alla Knesset, Hanin Al Zu’abi (partecipante alla Flottiglia della Libertà) afferma di aver invocato aiuto in ebraico per sette feriti gravi: i soldati israeliani hanno rifiutato la richiesta. Due dei feriti sono morti, poco dopo, per emorragia.

    In sintesi, Israele ha intenzionalmente voluto agire di sorpresa in acque internazionali e giocare sia sul fattore psicologico che sul fattore tempo dando le informazioni a proprio compiacimento.

    Zambon

    Fonte

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