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Freedom Flotilla: racconti angoscianti dei passeggeri

Hanno lasciato morire i feriti, la nave era piena di sangue

(3 Giugno 2010)

ANKARA - Gli attivisti che hanno sottoscritto la loro colpevolezza per tornare subito in realtà in queste ore stanno dando una idea della ferocia e della crudeltà con cui l’esercito israeliano ha attaccato le navi con a bordo gli aiuti umanitari per Gaza. Il capitano turco di una delle navi della Flotilla, la nave Gazze, ha detto alla Reuters che per abbordare la navi la marina israeliana ha prima imposto loro di fermarsi minacciando di affondarle. Dopo l’arrivo dei commandos sulla nave, ha proseguito Huseyin Tokalak, contro la testa di ognuno di noi dell’equipaggio vennero puntate due pistole.

“Noi rispondemmo che eravamo in acque internazionali e che non portavamo nulla di illegale”, ha ricordato il capitano della nave che testimonia anche di aver visto le imbarcazioni israeliane sparare direttamente contro la nave Mavi Marmara. “Credevo volessero affondarla”, ha detto.

Ha parlato anche la deputata arabo-israeliana Hanin Zuabi, che si trovava a bordo di una delle sei imbarcazioni, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Nazaret poco dopo il suo rilascio. La Zuabi ha dichiarato che i militari israeliani hanno lasciato morire due feriti ignorando la sua richiesta di aiuto, come riferisce il quotidiano spagnolo El Mundo.
L’altra testimonianza è dei deputati del partito tedesco Die Linke: "Nessuno era armato; non è vero che eravamo armati o che abbiamo posto resistenza; ci hanno sparato con proiettili veri, non con proiettili di gomma".

Irib - redazione italiana

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