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Il mattino ha loro in bocca

Il mattino ha loro in bocca

(6 Settembre 2011) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale contro la manovra economica

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    A quando lacrime e sangue per “lorsignori”?

    (6 Giugno 2010)

    La fatidica parola è uscita anche dalla bocca di chi negava la stessa esistenza della crisi: “SACRIFICI !”. E tali sono, ad esempio, i tagli ai servizi pubblici, riducendone, peraltro, sia il personale, con il blocco del “turn over” per altri due anni, sia i finanziamenti statali!

    La “manovra Tremonti” da 24 miliardi ha lo stesso, inequivocabile, segno di classe, che i nostri governanti, di tutti i colori, non ci fanno mancare mai…

    Aldilà di un po’ di “fumo negli occhi”, si colpisce, ancora una volta, selezionando per primi i più deboli: gli invalidi, alzandone la soglia dei requisiti per i benefici, gli hundicappati, congelando l’organico degli insegnanti di sostegno, i precari, lasciandone a casa la metà nella Pubblica Amministrazione, i pensionandi, limitandone il diritto ad andare in pensione ed aumentando l’età di fine-lavoro per le donne dipendenti pubbliche; anzi, per tutti i lavoratori pubblici (si sa, sono “fannulloni”!), ecco il blocco degli stipendi per quattro anni! Per i lavoratori del settore privato, invece, sì agli aumenti salariali, ma solo se legati ad un aumento di efficienza delle imprese! A questi cosiddetti “contratti di produttività” fanno da contraltare, nonostante le lamentele della Marcegaglia (che, ovviamente, voleva di più), riduzioni fiscali per le imprese, fino all’azzeramento delle tasse per chi investe al Sud, con l’immancabile condono edilizio.

    Tutto ciò avviene, anche se da più parti lo si vuole negare, sulla scia di quanto è successo in Grecia, a cura del Governo “socialista” di Papandreu, in Spagna, a cura del Governo “socialista” di Zapatero, in Portogallo, a cura del Governo “socialista” di Socrates, nonché di quanto sta avvenendo, seppure con sfumature nazionali diverse, in tutti i Paesi della Unione Europea (UE): riduzione delle spese statali (e quindi degli stipendi pubblici e dei servizi sociali per tutti) ed aumento delle entrate (naturalmente, solo da parte dei lavoratori dipendenti!), per tentare di “ristabilire” i bilanci. Peraltro è quanto convenuto dai 36 Paesi del Vertice OCSE di Parigi del 28 Maggio scorso (compresi Brasile e Russia, ospiti), che vogliono mantenere la crescita dei PIL ed elaborare dei “legal standard” di funzionamento delle transazioni finanziarie: praticamente “la botte piena e la moglie ubriaca”! In realtà, dopo avere foraggiato i grandi agglomerati e le principali banche, per evitarne il crollo, dovuto alla crisi, ora sono gli stessi Stati, in particolare quelli della UE, a rischiare la bancarotta! Naturalmente, secondo loro, A PAGARE I COSTI DELLA CRISI, PER MANTENERE IN PIEDI QUESTO SISTEMA DI SFRUTTAMENTO, DOVREBBERO CONTINUARE AD ESSERE I LAVORATORI DIPENDENTI !

    …Ma la Grecia, il Portogallo e l’Italia non erano, con buona pace di tutti, i Paesi con i lavoratori peggio pagati della UE?! Lo sono ancora. Questo dimostra come la solidarietà, che viene richiesta, non è indirizzata certo ai lavoratori dei Paesi UE in crisi, ma a finanzieri e bancarottieri, che dappertutto hanno speculato, e che continuano a speculare anche sulla stessa crisi !!

    Rispetto a questo andazzo i lavoratori greci si sono ribellati ed hanno avviato, a partire da uno “sciopero preventivo”, quando il contenuto della prima stangata non era ancora ufficiale, una serie, quasi quotidiana, di mobilitazioni, che danno il segno di un giusto RIFIUTO A VOLER PAGARE I COSTI DI UNA CRISI VOLUTA E PROVOCATA CERTAMENTE DA ALTRI!!! Ciò che ancora manca, in Grecia come altrove, è la coscienza che LA SOLA POSSIBILE VIA DI USCITA DALLA CRISI LA SI INTRAPRENDE LOTTANDO PER FAR PAGARE CHI NON HA MAI PAGATO, e trasformando tale coscienza in volontà politica; contro ogni licenziamento ed il disastro sociale, organizziamo al più presto una strategia per riunificare le lotte, ora disperse, a partire dalla RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITA’ DI SALARI E DI RITMI ed il REDDITO MINIMO GARANTITO A CHI NON HA LAVORO, lasciando fallire “lorsignori”.

    Circolo ALTERNATIVA DI CLASSE

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