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(14 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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(Flessibili, precari, esternalizzati)

Alla precarieta' opponiamo diritti! Allo sfruttamento opponiamo le lotte!

Volantino distribuito al presidio davanti all'ATM di via Esterle Milano

(9 Giugno 2010)

Jessica, autista del deposito ATM di Via Esterle a Milano, ha deciso di opporsi al mancato rinnovo del suo contratto di lavoro, ha deciso di non abbassare la testa di fronte alle logiche padronali e di lottare per affermare con i suoi diritti, i diritti delle tante lavoratrici e lavoratori che si ritrovano oggi a dover subire le pressioni dei padroni perchè assunte col ricatto dei contratti a termine.

Con le leggi degli ultimi decenni, varate sia da governi di cosiddetto "centro-sinistra" che dai governi Berlusconi (di una ferocia classista certamente maggiore), è stato via via smantellato il quadro delle garanzie e delle tutele dello Statuto dei lavoratori del 1970 (che oggi al compimento dei suoi trent'anni si trova più che mai sotto attacco), nel tentativo di cancellare completamente la concezione stessa del lavoro come diritto fondamentale: da tempo indeterminato, con istituti contrattuali e previdenziali garantiti, a lavoro flessibile e precario, interinale, a tempo determinato, o ancor peggio a progetto. Un'estrema parcellizzazione dell'organizzazione del lavoro che trova il suo apice nella famigerata legge 30, cosiddetta "legge Biagi", varata da un governo di destra nel 2003 (massiccia liberalizzazione dei contratti a tempo determinato e delle agenzie di somministrazione, contratti "atipici" a progetto, intermittenti, a chiamata, e chi più ne ha più ne metta...). Le figure contrattuali flessibili introdotte con la legge 30 si innestano sul terreno già predisposto nel 1997 dal Pacchetto Treu del "centro-sinistra" (che già ci aveva "regalato" il lavoro interinale), e accelerano la tendenza a costituire rapporti di lavoro sempre più individualizzati, nei quali il lavoratore sarà costretto a concordare da solo le proprie condizioni contrattuali con il datore di lavoro o con l'agenzia interinale, senza le tutele garantite dai contratti collettivi nazionali.

Governi e padroni riescono così ad avere un esercito industriale di riserva di lavoratori precari "pronti all'uso", che subendo il ricatto del rinnovo del contratto o del progetto, si ritrovano a dover sottostare alle richieste padronali e a dover competere, in una logica di guerra tra poveri, sia con gli altri precari sia con i colleghi a tempo indeterminato. Questo semplicemente per poter avere una continuità nel rapporto di lavoro, che dovrebbe essere un diritto di tutti e tutte, per non ricadere nella disoccupazione. In sostanza quello che padroni e governi vogliono ottenere è una completa flessibilità del lavoro e di conseguenza una totale precarietà delle nostre vite, vogliono raggiungere l'obiettivo di sempre: trasformare le lavoratrici ed i lavoratori in merce da utilizzare a loro piacimento, da spremere quando ne hanno bisogno e da gettare ed espellere dal ciclo produttivo quando a loro non serve più. Questo stato di precarietà è aggravato dal progressivo smantellamento del già misero stato sociale, pensioni, sanità, servizi sociali, istruzione, erodendo ancor più i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ed i loro salari.

Per questo siamo qui a portare solidarietà a Jessica, per questo è per noi necessario lavorare per una generalizzazione del conflitto: rivendicare ed imporre i nostri diritti, unire le lotte dei lavoratori flessibili e precari con quelle dei lavoratori "col posto fisso", perchè i passi avanti degli uni sono conquiste anche per gli altri, perchè solo con la ricomposizione di classe si può ricreare un movimento reale dei lavoratori che si opponga alla flessibilità e allo sfruttamento. Perchè solo la lotta paga! L'unica arma dei lavoratori è l'organizzazione: l'unità nella lotta!

Per questi motivi rilanciamo l'appuntamento del 25 Giugno dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, perchè si costruisca una grande mobilitazione realmente dal basso, che unisca tutte le situazioni lavorative e territoriali in lotta, fabbriche, cooperative, lotte territoriali, per la casa, la scuola ed i diritti sociali, per far emergere con determinazione e chiarezza di prospettive una risposta anticapitalista alla crisi.

CONTRO LA PRECARIETA' DELLA VITA E DEL LAVORO!

CONTRO LE POLITICHE NEOLIBERISTE DEL GOVERNO!

Centro Sociale Vittoria - Milano

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