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Pomigliania

Pomigliania

(24 Giugno 2010) Enzo Apicella
Mentre la Lega rilancia la secessione della Padania, gli operai di Pomigliano fanno fallire il plebiscito richiesto dalla Fiat.

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SITI WEB
(Capitale e lavoro)

"Fabbrica Italia". Le trame di Marchionne e FIAT

(21 Maggio 2010)

Con il ricatto di produrre auto all’estero la Fiat pensa di trasformare gli operai italiani come gli albanesi. Ecco cosa vuole la Fiat, da subito per lo stabilimento di Pomigliano, e poi per tutti gli altri:

- Nessun pagamento per i primi 3 giorni di malattia,
- Riduzione delle pause del 25% (da 40 a 30 minuti),
- Riforma della pianta organica (mettere in produzione sulle linee collaudatori, manutentori ecc.),
- Introduzione del sistema “Ergouas” per aumentare le saturazioni dei carichi di lavoro,
- Spostamento della pausa mensa a fine turno,
- Facoltà di spostare i lavoratori in altre aziende fino a 50 Km (senza trasferta o rimborsi),
- Obbligo di partecipare a corsi aziendali durante la cassa integrazione senza spese per l’azienda,(spenderemo in viaggi l’indennità di CIG per partecipare a corsi, inutili per i lavoratori, ma redditizi per l’azienda)
- 18 turni (lavoro al sabato e di notte) nelle settimane che la fabbrica lavora,
- 10 giornate di straordinario per la produzione,
- Sanzioni per i sindacati che non si adeguano a tali disposizioni e ruolo più servile delle RSU,
- Inserimento di queste norme in un contratto individuale da firmare dai singoli operai.

Con molta evidenza la richiesta dei “18 turni” e dei “10 giorni di straordinario” è uno stratagemma per indurre i meno avveduti a pensare: ”finalmente si lavora e si prende uno stipendio intero".
La realtà è molto diversa. Da anni i lavoratori spesso stanno a casa, e non per loro volontà o per loro colpa, e non sarà certo uno stipendio più basso e una fatica più alta, a risolvere il problema.

Diversi sindacati fremono, altri un pò meno, per firmare e agevolare questa porcata. Noi no!

Restare a guardare non serve, i problemi sono e restano dei lavoratori.
E’ necessario organizzare dalla base un forte movimento di protesta per respingere al mittente le provocazioni aziendali.

20 maggio 2010

FLMUniti-CUB

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