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Terra, mare, cielo

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Pomigliano: smettere di inginocchiarci e cominciare a lottare!

La parita' dei padroni contro la nostra eguaglianza.

(20 Giugno 2010)

POMIGLIANO : L’ ARROGANZA, L’ INFAMIA, LA VERGOGNA.

Fiat di Pomigliano d’Arco (NA). Firmato l’accordo che segna lo spartiacque delle “nuove relazioni industriali”. D’ora in avanti ogni impresa potrà arrogarsi il diritto di ricattare i propri lavoratori (quelli rimasti): o accettate le mie piattaforme o chiudo.

Dopo aver ricevuto, da governi di ogni colore, sovvenzioni pubbliche a iosa, appoggi politici di ogni tipo, incentivi, ruffianismi sindacali di ogni provenienza, la Fiat mette una pietra tombale ai Contratti Collettivi di Lavoro ed al diritto di sciopero.

Più turni di lavoro, meno pause, più straordinari obbligatori, limitazione del diritto di sciopero e del pagamento della malattia. Un pacchetto da prendere tutto insieme o da lasciare.

Operai coinvolti: 5200 come dipendenti diretti, 10.000 dell’indotto.
Il tutto in nome della “competitività”, facendo arrivare dalla Polonia la Nuova Panda (250.000 auto annue da produrre, contro le attuali 45.000 di altre gamme).
Se vuoi lavorare devi essere un robot (vedi WCM, o “Nuova Metrica del lavoro”) e devi produrre “come un orologio svizzero”, secondo Sergio Marchionne, AD Fiat.

Per Governo ed Industriali, parola di Tremonti, “è finito il conflitto tra capitale e lavoro “.

Sarebbe invece il caso di dire che il capitale schiaccia sempre di più il lavoro; ma non pretendiamo che parlino tanto chiaro da Associazioni di Sfruttatori e da politici che sono da sempre sul loro libro paga.

Per i sindacati firmatari dell’ennesimo accordo infame ai danni dei lavoratori che dicono di rappresentare (CISL, UIL, UGL, FISMIC), si tratta di “un accordo sensato ed innovativo”. Parola di Raffaele Bonanni, segretario nazionale CISL. Ormai sono decenni che queste sigle sono le capofila della svendita premeditata di tutte le conquiste operaie di fine anni ’60-inizio anni ’70. Fosse dipeso da loro, e dagli accordi che ci hanno fatto ingoiare, l’ Italia non dovrebbe avere praticamente disoccupazione. Sono stati regalati infatti ai padroni salari, licenziamenti, straordinari, flessibilità selvaggia del lavoro, produttività…e chi più ne ha ne metta…In cambio di cosa? Di una massa crescente di disoccupati e precari, in ogni settore.

Ma anche i “sinistri” devono essere totalmente chiamati a rispondere del loro collaborazionismo. Altro che CGIL “sindacato d’opposizione” ! Opposizione a cosa? Epifani, dall’inizio di questa vicenda, ha detto chiaramente che prima di tutto vengono gli investimenti… mettendo così nei guai la FIOM, la quale, pur disposta ad ingoiare la cosiddetta “riorganizzazione del lavoro” (= + sfruttamento), dovrà ora prendere atto dell’esito scontato del referendum tra i lavoratori ricattati, e limitarsi a salvarsi l’anima con la mancata apposizione della firma all’accordo. La CGIL è ormai anch’essa un carrozzone parlamentare che non può difendere in nulla i lavoratori dal forsennato attacco padronale nella crisi.

I lavoratori possono risalire la china contando solo sulle proprie forze; collegandosi tra realtà di lotta, formando comitati di sciopero nelle aziende, coordinando iniziative comuni coi loro compagni di classe e d’impresa, in Europa e nel mondo. Nel caso della Fiat, coi lavoratori polacchi, innanzitutto. Nella lettera che riportiamo nel retro un gruppo di lavoratori della FIAT di Tichy denuncia l’opera di divisione e ricatto della FIAT sui lavoratori polacchi e italiani. E concludono:
“E’ chiaro però che tutto questo non può durare a lungo. Non possiamo continuare a contenderci tra di noi i posti di lavoro. Dobbiamo unirci e lottare per i nostri interessi internazionalmente. Per noi non c’è altro da fare a Tychy che smettere di inginocchiarci e iniziare a combattere.”

L’unione e la lotta internazionale dei lavoratori è l’unica soluzione
per non farsi schiacciare dai padroni, dai politicanti borghesi di ogni colore, dai burocrati dei sindacati collaborazionisti e statali, per preparare il futuro della nostra classe.

Combat commissione lavoro

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