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La borsa o la vita

La borsa o la vita

(15 Giugno 2010) Enzo Apicella
Il ricatto della Fiat: "Sopravvivere da schiavi o morire di fame"

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Il referendum a Pomigliano? Come il voto al tempo del fascismo

(23 Giugno 2010)

Le dichiarazioni di Epifani e Camusso hanno indebolito la posizione della Fiom e del sindacato di base contrario alla intesa di schiavitù. Dichiarazioni irresponsabili, quelle dei massimi dirigenti sindacali nell'ultimo Congresso Cgil, e nostalgiche dei tempi della concertazione, subalterni alla Confindustria e ad una politica che dal Pd al Pdl ha sposato le ragioni di Confindustria.

Il quesito del referendum è privo di ogni fondamento poichè ai lavoratori viene posta una domanda ambigua, ossia se sono d’accordo o contrari a far venire la Panda nello stabilimento. E' evidente che i lavoratori vogliano lavorare, il quesito è stato posto in termini ambigui e contraddittori per strappare il voto favorevole occultando la vera natura di questo accordo.

La fiat poi ha pagato la giornata a tutti i lavoratori facendoli ritornare dalla cassa integrazione, impedendo ai delegati Fiom e Cobas di entrare nello stabilimento ma lasciando libertà di propaganda ai sindacati di regime. Il referendum di Pomigliano è una truffa in aperto contrasto con lo Statuto dei diritti dei lavoratori (legge 20 maggio 1970, n. 300), ai seggi si trovano rappresentanti dell'azienda con continue intimidazioni ai danni dei lavoratori.

E' questa la democrazia della Fiat e dei suoi protettori politici che vanno dal Pd al pdl

confederazione cobas

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