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Fiat voluntas Usa

Fiat voluntas Usa

(24 Settembre 2012) Enzo Apicella
Nel suo discorso all'Unione Industriale di Torino Marchionne addossa le colpe della crisi Fiat all'Italia che non si libera dalle zavorre.

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    La lotta degli operai di Pomigliano contro la Fiat è anche per il futuro di tutti i lavoratori!

    (25 Giugno 2010)

    Gli operai dello stabilimento FIAT di Pomigliano sono vittime dell’arroganza e delle speculazioni padronali che considerano i lavoratori un limone da spremere e poi buttare.

    Per decenni la FIAT ha beneficiato di enormi finanziamenti e benefici statali per mantenere l’occupazione. Per decenni la FIAT ha incamerato profitti mentre i suoi debiti sono stati accollati dallo Stato (la famosa compartecipazione al passivo).

    Nonostante tutto ciò, nonostante l’aumento del fatturato e dei profitti, negli anni scorsi la FIAT e gli altri padroni hanno licenziato o posto in cassa integrazione gli operai, hanno chiuso le fabbriche e le hanno trasferite nei paesi del Terzo Mondo dove pagano gli operai anche con un euro al giorno.

    Ora la FIAT vuole iniziare una nuova politica: dietro il ricatto della chiusura della fabbrica di Pomigliano, vuole riportare la produzione in Italia ma a condizione che gli operai accettino le stesse situazioni lavorative degli operai del Terzo Mondo, di supersfruttamento e di riduzione delle garanzie dei diritti.

    Questo avviene con la complicità delle istituzioni locali e nazionali le quali continuano a concedere benefici e finanziamenti in favore di questi speculatori.

    Questo avviene con la complicità di quei sindacati che hanno dato il consenso prima ai licenziamenti e cassa integrazione, ora agli accordi ammazza diritti, rendendosi complici dello sfruttamento e delle speculazioni.

    Tutto questo è a dir poco scandaloso.

    Sosteniamo la lotta degli operai Fiat di Pomigliano e le loro rivendicazioni:
    1)- La fabbrica deve riaprire per tutti gli operai che devono essere rioccupati immediatamente, senza alcun rinvio, senza alcuna modifica dei diritti, senza alcun aumento dei ritmi di lavoro.

    2)- FIAT e tutti gli altri padroni devono restituire tutti i soldi ricevuti come finanziamento e benefici con la scusa di creare e mantenere l’occupazione dei lavoratori in Italia mentre hanno delocalizzato la produzione e creato disoccupazione, precariato e sfruttamento.

    3)- FIAT e gli altri padroni devono essere inquisiti e rispondere delle speculazioni che effettuano nei paesi del terzo mondo dove trattano i lavoratori come schiavi.

    4)- Boicottiamo la FIAT e la vendita di tutti i suoi prodotti finché non smette la sua politica.

    Invitiamo tutti ad esprimere solidarietà ai lavoratori della Fiat in lotta e sostegno alle loro rivendicazioni. Perché se vince la Fiat a Pomigliano, il suo piano schiavistico e ricattatorio si estenderà a tutti i lavoratori.

    Associazione: Salento Che Fare ?

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