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(11 Novembre 2011) Enzo Apicella

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Indagine sui tempi di lavoro alla fiat

Sotto accusa il cosiddetto Tmc2

(31 Luglio 2003)

Avvitare, mettere lo sterzo, inserire la cintura di sicurezza, tenere su la scocca... avvitare, sterzo, cintura, scocca... Un'operazione ogni 40 secondi, in qualche caso ogni 25-30, per sette ore e mezza al giorno.

Quante operazioni, sempre le stesse, in una giornata?
I ritmi degli operai Fiat si sono appesantiti di ben il 15%, denuncia la Fiom, dopo l'adozione a Mirafiori di un modello di produzione ormai in uso in tutti gli stabilimenti italiani, il cosiddetto Tmc2. Scelta che è frutto di un accordo separato, firmato da azienda, Fim, Uilm e Fismic lo scorso 18 marzo.

Una settimana fa la denuncia alle autorità, ieri gli ispettori della Asl inviati dal procuratore Raffaele Guariniello hanno avviato un'ispezione per comprendere se il nuovo sistema rispetti la legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Stress, infortuni, patologie professionali da sforzo ripetuto: sono questi i rischi, adesso moltiplicati dai nuovi ritmi, cui vanno incontro gli operai Fiat.

Ciascuna operazione ha un tempo preciso, ma deve comunque essere fatta in meno di un minuto. E nonostante sia stato fissato con tanto zelo il nuovo sistema di cronometraggio dei ritmi, l'azienda non è stata altrettanto solerte nell'aggiornare la valutazione dei rischi. Dovrebbe fare un'anamnesi precisa e dettagliata per ogni operazione, fissando i rischi possibili e le eventuali soluzioni.

Documentazione che dovrebbe essere fornita ai rappresentanti della sicurezza, ma di cui finora non c'è traccia.
E non basta, perché un'altra anomalia tutta Fiat è rappresentata dal fatto che il gruppo automobilistico ha stretto sulla produzione e sui tempi proprio in un momento in cui licenzia a tutto spiano e avvia la cassa integrazione.

Il coktail di disagio, rischi sulla sicurezza, licenziamenti e cig ha fatto scoppiare la protesta a Mirafiori, tanto che lo stabilimento da tre settimane sciopera a scacchiera, mezz'ora per ogni Ute (unità produttiva).
Lo stesso Guariniello ha messo sotto inchiesta per lesioni colpose alcuni dirigenti di Fiat Auto (sia ex che attuali) in relazione a un caso di qualche anno fa: 380 dipendenti della casa automobilistica, addetti in prevalenza alle Carrozzerie, hanno accusato dolorosi disturbi alla mani, alle braccia e alle spalle. Il sospetto è che si tratti della "patologia da sforzo ripetuto", malattia che di solito colpisce i lavoratori addetti a mansioni ripetitive.

Centro di documentazione e lotta - Roma

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