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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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In Toscana la metà dei nidi è privata.

La lenta e privatizzazione dei servizi educativi della Amministrazione Rossi

(5 Luglio 2010)

La Fism, la Federazione italiana delle scuole materne ha analizzato il Piano di indirizzo generale integrato stilato dalla Regione Toscana . Dati incontrovertibili che sfatano il mito secondocui la Toscana sarebbe in prima fila nella difesa dei servizi educativi pubblici. Certo la Toscana non è la Lombardia del privatizzatore Formigoni (molti appalti poi sono vinti da cooperative legate alla Compagnia delle opere , alias Comunione e Liberazione di cui il Governatore è uno dei massimi leader), ma in un solo anno (tra il 2008 e il 2009) le scuole private d'infanzia sono cresciute di 3 punti in percentuale , una crescita ancora pù sostenuta per gli asili nido che nel 2009 erano ben 330, 45 in più rispetto al 2008. E il numero dei nidi, se nel 2009 era pari al 45% delll'offerta complessiva, nel 2010 sfiorerà (stando alle prime indiscrezioni) quota 50, ossia l'esatta metà del totale delle strutture esistenti nella regione. E' evidente che l'Assessore regionale Targetti difenda le amministrazioni locali come quelle di Pisa che in due anni hanno tagliato 16 posti di educatrici negli asili nido comunali. Una comunanza di vedute e analoghe pratiche privatizzatrici. Ma non dovevano difendere il servizio educativo pubblico? A parole lo fanno , nei fatti lo privatizzano in favore di un terzo settore dove ormai è dominante lo sfruttamento delle lavoratrici, i bassi salari, i contratti a tempo di lavoratrici prvie perfino delle tutele dello Statuto dei lavoratori. E' questo ormail il modello Toscano

Cobas Pubblico Impiego

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