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(26 Luglio 2010)
Nella serata di giovedì 22 luglio una pattuglia di agenti della Guardia di Finanza ha fermato un lavoratore ambulante immigrato e lo ha aggredito. A questa aggressione hanno assistito diverse persone tra cui un altro lavoratore immigrato che ha protestato contro il pestaggio e per questa ragione è stato a sua volta fermato. Per il momento le persone che hanno assistito all'aggressione non hanno ancora trovato il coraggio di denunciarla, sebbene abbiano raccontato i fatti ed espresso la loro indignazione. I due lavoratori sono stati processati e condannati per direttissima venerdì mattina.
Questa aggressione non è un episodio isolato e si colloca dentro un contesto di crescente repressione nei confronti dei lavoratori immigrati. In queste settimane si sono ripetuti diversi episodi repressivi con arresti, pestaggi, persecuzioni di vario genere...
Si parla addirittura di una aggressione verso una giovane africana (che sarebbe avvenuta all'interno della stessa Questura di Massa) a seguito della quale la ragazza ha perso il latte.
Qualche settimana fa un lavoratore è stato arrestato e sequestrato per giorni e giorni senza che nessuno sapesse dove si trovava. Gli stessi Carabinieri di Massa che lo avevano fermato negavano l'arresto. E qualche giorno fa c'è stata una colluttazione tra un lavoratore immigrato ambulante e la Polizia Municipale di Pietrasanta.
Ma di episodi di questo tipo, piccoli e grandi, se ne potrebbero fare a decine.
La situazione diventa ogni giorno sempre più insostenibile. La crisi economica riduce il reddito di tutti i lavoratori e anche di quelli immigrati e ambulanti. Ma lo Stato, invece di tenere conto di questa situazione, come sostiene di voler fare, perseguita gli immigrati cercando di suscitare contro di loro l'ostilità degli altri lavoratori e dei cittadini.
Di fronte a questi episodi di violenza e di persecuzione degli immigrati non dobbiamo voltarci dall'altra parte, ma esprimere con forza la nostra indignazione; dobbiamo impedire che le aggressioni delle “forze dell'ordine” avvengano nella completa indifferenza ed impunità.
La prima risposta che possiamo e dobbiamo dare è quella della solidarietà. Non solo una solidarietà umana, ma anzitutto una solidarietà sociale tra lavoratori immigrati e italiani che possa trasformarsi in unità di resistenza e di lotta.
Massa, 24 luglio 2010
COORDINAMENTO MIGRANTI TOSCANA DEL NORD
ASSEMBLEANTIFASCISTANTIRAZZISTA
PRIMOMAGGIO. Foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
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