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Dal Forum Sociale Europeo una risposta alla crisi; cambiamento sistemico, demilitarizzazione e resistenza, tagli delle spese sociali. Sostegno a curdi e palestinesi

(6 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

MARTINA PIGNATTI ('Un ponte per...') per NenaNews

Si è chiuso ieri a Istanbul il Forum Sociale Europeo, che ha visto la partecipazione di circa 2000 delegati di associazioni e movimenti di tutta Europa e che sabato ha portato circa 10.000 persone nelle strade di Istanbul per difendere pratiche sociali, traiettorie politiche ed economiche alternative al modello che ha prodotto la crisi economica mondiale. Il comunicato finale invita alla convergenza delle lotte di sindacati e movimenti per resistere ai tagli delle spese sociali e ai licenziamenti, nelle giornate vicine allo sciopero generale del 29 settembre. La rete dei movimenti per la giustizia climatica e sociale chiede un cambiamento sistemico che dia alle comunità il controllo delle fonti di energia tramite le rinnovabili, che garantisca sovranità alimentare e servizi sociali pubblici per tutti. Ma non è mancata la solidarietà internazionale, con un forte sostegno dell’intera assemblea alla richiesta di pace e diritti del popolo kurdo e alla campagna proposta dalla società civile palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni su Israele finchè continueranno le violazioni del diritto internazionale.
Fondamentale è stato l’incontro tra i popoli d’Europa e Kurdi, Arabi, Armeni, in una fusione di problematiche e campagne che supera i confini etnici e nazionali. La delegazione italiana di Un ponte per… sottolinea che proprio il Mesopotamia Social Forum aveva segnato a Diyarbakir l’anno scorso la possibilità di immaginare un nuovo processo del Forum Sociale Mondiale che si espandesse in Medioriente e superasse una visione Euro-centrica delle questioni politico-sociali. Serhat Resul, referente kurdo dei movimenti per l’acqua e dell’iniziativa contro la diga di Ilisu, commenta: “forse in Europa oggi il problema del lavoro e le questioni sindacali hanno un’importanza preponderante ma qui la gestione delle risorse idriche, la demilitarizzazione della società, sono questioni urgenti che incidono sulla vita della persone. Nella manifestazione di chiusura del forum gli spezzoni più intensi, in cui si percepiva la forza della mobilitazione popolare, erano quelli degli abitanti dei villaggi che verranno spazzati via dalle dighe, e delle Madri della Pace kurde e turche che hanno perso mariti e figli nel conflitto e che lottano per una soluzione pacifica alla questione kurda”.
Alla fine della manifestazione, dopo i discorsi dal palco, un gruppo di musica tradizionale kurda ha intonato canzoni popolari e si sono formati nella piazza centrale di Istanbul, Taksim, cerchi di persone ballando danze kurde. Per la prima volta nella loro vita attivisti kurdi come Serhat hanno sentito canzoni nella propria lingua amplificate in questa piazza, su cui sventola un’enorme bandiera turca, e hanno ballato senza alcuna interruzione da parte della polizia. Gli stessi cerchi che erano stati spezzati dagli agenti durante la manifestazione delle donne, pochi giorni prima, si sono allargati inframmezzando kurdi, internazionali e giovani turchi che hanno gridato in kurdo: “Viva la fratellanza dei popoli”.
E’ stata una delle magie di questo Forum Sociale, che non dimostra più la capacità di mobilitazione popolare che aveva a Firenze nel 2002 ma rimane un prezioso luogo di incontro tra reti e attivisti e una testimonianza dell’importanza della solidarietà internazionale tra popoli. Si è rafforzato il legame con associazioni e sindacati iracheni grazie all’Iniziativa di Solidarietà con la Società Civile Irachena che costruisce alleanze internazionali per difendere libertà di espressione e di sciopero per chi lotta per i diritti, fine dell’occupazione e piena autodeterminazione del popolo iracheno. Forte è stata inoltre la vicinanza dimostrata al popolo palestinese nei seminari organizzati dal Coordinamento Europeo dei Comitati per la Palestina, con l’espansione di coalizioni europee come quella per il boicottaggio dell’impresa israeliana Carmel-Agrexco. In Palestina si terrà il prossimo Forum Sociale Mondiale tematico sull’Educazione, che si svolgerà a Gerusalemme, Ramallah, Haifa e Gaza tra il 28 e il 31 ottobre e che verrà celebrato anche nei campi profughi del Libano. E’ un appuntamento importante nel processo dei Forum Sociali, che forse in Europa hanno perso la loro spinta propulsiva, ma nel Mediterraneo e in Medioriente hanno appena iniziato un percorso promettente con nuove generazioni di attivisti.

www.radiocittaperta.it

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