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(6 Luglio 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it
COMUNICATO STAMPA
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Siamo stati tra i pochi ad evidenziare che l’elezione della Consulta dei cittadini stranieri residenti Monfalcone con le regole decise dall’Amministrazione comunale, su spinta e interesse primario del PD, sarebbe stato un pateracchio buono solo ad alimentare la divisione tra le varie comunità e ingessare la dialettica tra di esse.
Il risultato scaturito in questi giorni dal voto per la Consulta, infatti, vede il prevalere di un paio di comunità su tutte le altre, senza alcun bilanciamento che va addirittura oltre la nostra già pessimistica previsione.
A Monfalcone ci sono quasi una ventina di etnie estere residenti, di cui una quindicina erano rappresentate nel Coordinamento degli stranieri, organo di autogoverno e rappresentanza dove tutti avevano cittadinanza, oggi, invece, nella Consulta sono appena la metà le comunità rappresentate, segno che si è operato per ottenere un restringimento della rappresentatività del tutto ingiustificato e assolutamente negativo per l’insieme dei cittadini stranieri qui residenti e quotidianamente sotto attacco da parte delle campagne allarmistiche, securitarie e xenofobe orchestrate dalle destre locali.
In queste condizioni la Consulta non serve a nulla ed anzi è un arretramento nella politica della coesione e della convivenza civile dell’intero territorio.
Alla luce di fatti, l’Amministrazione dovrebbe ritornare sui suoi passi e far scegliere alle comunità degli stranieri un proprio livello di rappresentanza dove tutte abbiano la stessa dignità.
Monfalcone, 6 luglio 2010
p. CU Monfalcone
Alessandro Perrone
www.comunistiuniti.it
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