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Stefano Gugliotta

Stefano Gugliotta

(11 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo che le tv hanno trasmesso il video di Stefano Gugliotta che viene pestato immotivatamente dalla polizia e poi arrestato per "resistenza a pubblico ufficiale", il capo della polizia Manganelli "dispone una ispezione".

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Solidarietà al popolo aquilano in lotta caricato dalla polizia a Roma

(7 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Stamattina oltre 50 pullman provenienti dall'Aquila e dintorni, con 5.000 persone a bordo, hanno invaso le strade di Roma per portare la loro protesta ai palazzi del Governo dopo la grande mobilitazione del 16 giugno scorso a L’Aquila e la protesta a Roma del 24 giugno a piazza Navona e alla sede Rai.
La risposta del Governo è stata quella di ripetute cariche e manganellate da parte della Polizia che cercava di impedire al corteo di arrivare vicino a Montecitorio per farsi sentire da chi di dovere.
I manifestanti dell'Aquila con la loro determinazione hanno raggiunto lo stesso Piazza Colonna e hanno bloccato il traffico a via del Corso.
Ai megafoni, a cento metri da Palazzo Chigi, hanno cominciato a gridare “vergogna” all'indirizzo del governo Berlusconi e hanno accolto al grido di “buffoni, ci avete abbandonati” i rappresentanti dell'opposizione parlamentare, quando si è presentato tra loro il segretario del Pd Pier Luigi Bersani.
La manifestazione a Roma di oggi è stata convocata dall’Assemblea cittadina del Presidio Permanente e ha coinvolto unitariamente il "Popolo delle carriole del presidio di piazza del Duomo" e molte associazioni dei terremotati come "3 e 32″, "Rete Aq", "Eva", "Cittadini per i cittadini" e gli studenti universitari che abitavano la Casa dello studente crollata.
I manifestanti hanno portato tutti le loro magliette con su scritto il motto diventato simbolo degli aquilani "forti e gentili...ma non fessi" e chiedono tutti la sospensione delle tasse, piani per l'occupazione e sostegno all'economia.
In maggioranza sono lavoratori e lavoratrici arrivate dal cosiddetto "cratere" che oltre a L'Aquila coinvolge molti paesi limitrofi come San Demetrio, Fossa, Torre dei Passeri fino alla provincia di Pescara e Sulmona, che pur non essendo stata inserita nell'area dell'epicentro del sisma del 6 aprile 2009 ha subito notevoli danni.
Questa mobilitazione, infatti, è stata organizzata per chiedere al Governo Berlusconi interventi concreti in materia di lavoro, case, ricostruzione e tasse visto che dopo essersi fatto propaganda in Abruzzo per alcuni mesi - con interventi di facciata e promesse mai mantenute - ha abbandonato completamente gli aquilani e tutte le famiglie terremotate.
Proprio oggi dovrebbe arrivare in discussione in Senato la manovra finanziaria che con l’art. 39 chiede a molte regioni e al territorio aquilano, con un’economia in ginocchio, di tornare a pagare tasse e tributi prima sospesi in via d'emergenza per contribuire a pagare i costi della crisi del capitalismo e per permettere ai padroni e alle imprese di riprendere a fare profitti.
Come se non bastasse, mentre la Marcegaglia e Confindustria dichiarano apertamente di non voler pagare nulla per tamponare questa crisi del loro sistema economico-sociale, il governo chiede agli abruzzesi persino la restituzione di quanto non versato e in tempi brevi.
Grida ancora vendetta lo stanziamento dello scorso anno di 14 mld di euro per gli aerei da guerra F-35 e Eurofighter mentre con gli stessi soldi si calcola che si sarebbe completamente ricostruita L'Aquila e riattivati molti posti di lavoro persi col terremoto.

Bisogna sostenere la determinazione delle famiglie abruzzesi in lotta per ricostruire il proprio futuro rivendicando un lavoro e una casa dignitosi.
La crisi la paghino i padroni che l'hanno causata. Basta spese militari! Le risorse vadano alle spese sociali, al sostegno al lavoro e alla casa!

Comunisti Uniti
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