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Blocco Gaza, prosegue navigazione nave libicaTotem produttivita' frena salario minimo

(11 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org



«La nave Al Amal organizzata dalla Libia sta facendo rotta su Gaza, ad assicurarcelo è stato il suo comandante».

A dare le ultime informazioni sulla rotta del cargo di proprietà greca, battente bandiera moldava, con a bordo 2mila tonnellate di aiuti umanitari e 15 attivisti libici, è Amjad Shawa che questa mattina è stato intervistato da Radio Voce della Palestina.

L'attivista palestinese ha definito «propaganda» le notizie diffuse ieri dai media israeliani sull'esistenza di un accordo che prevederebbe l'arrivo della «Al Amal» non al porto di Gaza city ma a quello di El Arish, nel Sinai (Egitto). «Si tratta di una missione umanitaria che vuole soltanto portare aiuti alla popolazione palestinese», ha ribadito Shawa lamentando lo scarso interesse dell'opinione pubblica internazionale verso il blocco navale di Gaza a poco più di un mese dall'arrembaggio lanciato dalle forze armate israeliane, in acque internazionali, alle navi della Freedom Flotilla, concluso con la strage di nove civili turchi.

Amjad Shawa ha sottolineato che l'unico ostacolo alla navigazione verso Gaza della «Al Amal» è rappresentato dalla Marina militare israeliana.

Proprio oggi le autorità dello Stato ebraico hanno ribadito che alla nave ieri partita dalla Grecia non sarà consentito di forzare il blocco marittimo e di raggiungere la Striscia di Gaza. Il cargo, hanno aggiunto, potrà raggiungere indisturbato solo il porto di El-Arish e scaricare là gli aiuti destinati alla popolazione palestinese.

Se invece cercasse di raggiungere Gaza, verrà intercettato dalle unità da guerra israeliane e condotta con la forza al porto di Ashdod, a sud di Tel Aviv.

In costante contatto con gli organizzatori libici della spedizione umanitaria, è il deputato arabo israeliano Ahmed Tibi. L'equipaggio della nave e gli attivisti a bordo, ha riferito Tibi, non hanno intenzione di opporre resistenza ad un eventuale commando israeliano e sono disposti anche a consentire l'ispezione del carico. Una volta conclusi i controlli però esigono di poter concludere il loro viaggio fino a Gaza. Una posizione molto diversa da quella del movimento «Free Gaza» - che ha sponsorizzato buona parte delle missioni navali verso la Striscia avvenute negli ultimi due anni - che afferma l'assoluta illegalità del blocco navale attuato da Israele.
(Fonte: Nena News)

www.forumpalestina.org

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