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(3 Agosto 2010) Enzo Apicella
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Fratelli mussulmani pronti ad accettare cristiani in futuro partito

(13 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org


Egitto

I Fratelli Musulmani (FM) sono pronti ad accogliere egiziani di fede cristiana nel loro futuro partito, quando le leggi dello stato ne consentiranno la formazione. Lo ha annunciato il segretario generale dei FM Mahmud Hussein in un'intervista al quotidiano liberal al Masry al Youm.

Rispondendo ad una domanda sul tipo di partito che il suo movimento vorrebbe formare, Hussein ha risposto che i dirigenti dei FM non hanno in mente un partito politico ma un partito di orientamento religioso (vietato dalla legge) aperto anche agli egiziani di fede cristiana. Ha aggiunto che il programma di questa nuova forza sarà l'applicazione in Egitto della sharia (il codice islamico).

Il programma del futuro partito dei FM - un movimento nato alla fine degli anni Venti e fuorilegge dai tempi del presidente Gamal Abdel Nasser - genera dibattito in Egitto.

Gli islamisti se da un lato, come ha detto Hussein, non avrebbero obiezioni ad accogliere iscritti di fede cristiana, dall'altro escludono, almeno sino ad oggi, di poter accettare che un cristiano o una donna possano occupare la poltrona di presidente.

Soggetti a persecuzioni e arresti indiscriminati da parte delle forze di sicurezza del regime di Hosni Mubarak, i FM sono inclini a partecipare alla vita politica egiziana e alle ultime elezioni politiche hanno conquistato un quinto dei seggi del Parlamento. Raramente però aderiscono alle manifestazioni per la democrazia organizzate da gruppi ed organizzazioni laiche. Di recente però hanno stabilito un contatto con Mohammed ElBaradei, l'ex direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), tornato in Egitto all'inizio dell'anno e da allora divenuto punto di riferimento per la società civile egiziana che si batte per la libertà e contro il regime di Mubarak.

Attraverso il proprio sito internet, i FM hanno annunciato la scorsa settimana di aver aderito all'iniziativa di ElBaradei per la raccolta di firme pro-riforme sulla base di sette punti presentati dall'ex diplomatico.

Tra le richieste c'è quella della fine dello stato d'emergenza, proclamato nel 1981 dopo l'assassinio del presidente Anwar Sadat, l'ammissione di osservatori della società civile nel corso delle elezioni e la concessione anche a candidati indipendenti di potersi presentare alle elezioni presidenziali del prossimo anno, una possibilità esclusa dalla Costituzione. ElBaradei sembra essere l'unica possibile candidatura in grado lanciare una sfida vera a Mubarak o a suo figlio Gamal.

Hussein però nell'intervista a al Masry al Youm si è astenuto dal chiarire quale sarebbe la posizione dei FM se ElBaradei, una volta emendata la Costituzione, decidesse di candidarsi a capo dello stato.
(Fonte: Nena News)

www.forumpalestina.org

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