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Comunicato stampa su asilo Valerio e gestione servizi pubblici a Urbino

(15 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it


A Urbino, il sindaco Corbucci e il PD con i suoi alleati proseguono la loro opera di privatizzazione selvaggia dei servizi pubblici. La vicenda dell’asilo Valerio, che lunedì prossimo verrà smantellato dal Consiglio Comunale, è solo la tappa più recente di un percorso che viene da lontano e che ha portato all’esternalizzazione di quasi tutte le funzioni del Comune. Questa, tra l’altro, è stata una delle ragioni per le quali ci siamo battuti contro l’accordo con il PD alle ultime elezioni comunali, subendo per la nostra intransigenza l’espulsione da Rifondazione Comunista (che quell’accordo ha voluto stringere a tutti i costi contro la volontà della maggioranza degli iscritti, per poi subire una dolorosa ma prevedibile disfatta elettorale).

I cittadini di Urbino, che da 60 anni votano lo stesso soggetto politico confidando nella sua continutà, devono abbandonare ogni illusione: sebbene gli uomini siano spesso gli stessi, il PD non è affatto l’erede del PCI e non è nemmeno un partito di sinistra. Finge di fare opposizione a Berlusconi ma ne condivide l’impostazione neoliberista, privatistica e filo-padronale e dove detiene il potere porta avanti politiche antipopolari e clientelari.

Se appaiono del tutto strumentali le proteste del centrodestra, in un momento nel quale il governo Berlusconi massacra la scuola pubblica, è sbagliato anche chiedere – come alcuni in buona fede fanno – che l’esternalizzazione garantisca almeno la qualità del servizio. Sono decenni che ci ingannano con questo argomento. L’unica garanzia dei beni comuni, dall’acqua alla scuola all’università, è in realtà la proprietà pubblica. Diversamente – come ben sanno gli utenti di Marche Multiservizi, quelli della Casa-albergo e molti altri -, il risultato è l’aumento delle tariffe, lo scadimento del servizio, lo sfruttamento dei lavoratori da parte di finte cooperative che per vincere gli appalti devono comprimere il costo del lavoro fino a livelli vergognosi.

Bisogna dunque pretendere che l’asilo Valerio rimanga interamente pubblico e che gradualmente vengano ripubblicizzati tutti i servizi sinora esternalizzati.

Il Comune, che dice di non avere soldi per colpa dei tagli di Berlusconi agli Enti Locali (ma non diversamente si erano comportati alcuni anni fa Prodi e i ministri del PD), poteva evitare quello spreco vergognoso di denaro pubblico che è il centro commerciale di S. Lucia. Già la legislazione vigente, inoltre, consente ai Comuni di avvalersi di gran parte del recupero del’evasione fiscale che essi contribuiscono a scoprire: poiché a Urbino l’evasione fiscale – a partire dagli affitti in nero agli studenti – ha proporzioni enormi, ci sono dunque ampi margini per recuperare risorse.

Da qui, dalla difesa della proprietà pubblica - che è anche la difesa delle classi popolari, della Costituzione repubblicana e dell’unità nazionale - quei comunisti di Urbino che sono rimasti immuni da ogni subalternità e che non hanno poltrone da difendere intendono ripartire. Per costruire l’opposizione di classe al PD come al PdL e alla Lega e per contribuire a ricostruire la sinistra nella nostra città.

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