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NO MUOS

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(10 Agosto 2013) Enzo Apicella
Un centinaio di manifestanti no-Muos è riuscito a sfondare la recinzione e ad entrare nella base militare americana di Niscemi, in Sicilia.

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(Il saccheggio del territorio)

No alla privatizzazione dei pubblici servizi

un documento della federazione di Padova del PRC

(10 Aprile 2002)

Dopo anni di devastanti campagne d'opinione contro ogni forma d'intervento pubblico nell'economia i campioni della gestione privatistica di tutte le attività possibili passano all'incasso.

Sanità, scuola, trasporti, gestione di servizi sociali, dell'acqua ,del gas della luce, attività legate alla tutela dell'ambiente, tutto viene reso disponibile all'intervento dei capitali privati.

In parlamento con il disegno di legge 7042 si mira ad escludere gli enti locali dalla gestione diretta dei servizi di acqua, gas, energia, rifiuti, trasporti .

Questo processo è stato avviato con la trasformazione di Padova Servizi in SPA da parte della Giunta Zanonato, processo che ora si sviluppa ulteriormente con l'intenzione della Giunta Destro di immettere quote di questa società nel mercato .

Attività e risorse di fondamentale interesse pubblico, possono passare così dal controllo democratico dei cittadini e delle rappresentanze elette alla gestione di privati che , naturalmente e necessariamente , si muovono nella logica di valorizzare i capitali che investono.

Gestire strade, autostrade, aeroporti, l'energia elettrica, le ferrovie, il gas, l'acqua, la stessa cura e tutela dell'ambiente e del territorio, diventano attività generatrici di profitti. Enormi capitali vengono investiti in questi settori, come in quello delle comunicazioni, per occupare quelli che sono ormai gli affari strategici del nuovo secolo.

Ricchezze che appartengono alla comunità, attività che sono di interesse generale, vengono affidate ai privati e alle multinazionali .

Mentre diventa sempre più pressante, inderogabile , un forte intervento pubblico nella gestione di risorse e di attività che hanno straordinaria rilevanza sulla qualità della vita di tutti, oggi , e ancora di più per il futuro, si avviano processi di dismissione e di vendita delegando ai privati e al profitto d'impresa proprio larga parte di quelle risorse e di quelle attività.

La tutela dell'ambiente e del territorio, la gestione di risorse idriche sempre più limitate, lo sviluppo del trasporto collettivo come unica alternativa agli effetti micidiali, in termini di inquinamento dell'intero ecosistema, alla crescita esponenziale dell'uso dell'automobile, il contenimento delle tariffe per i servizi , possono essere il frutto di un rinnovato e pianificato intervento pubblico, attraverso le società pubbliche che sempre hanno operato in questi settori.

Quindi non si tratta solo di conservare uno straordinario patrimonio economico, di conoscenze e di competenze sviluppato in decenni di attività, ma di estenderlo e valorizzarlo proprio per far fronte alle sfide che la stessa modernità ci impone.

Decenni di sviluppo economico senza programmazione, di uso insensato del territorio e delle sue risorse hanno prodotto guasti che gli eventi recenti, l'alluvione che ha colpito il Nord dell'Italia, hanno mostrato in tutta la loro drammaticità.

Tutto questo ci parla della necessità di un rinnovato e forte intervento pubblico della necessità di programmare e pianificare l'uso delle risorse e dei pubblici servizi.

Settori in cui vanno realizzati interventi ed investimenti straordinari incompatibili con la logica del profitto d'impresa.

Un esempio vale per tutti : quello del trasporto pubblico.

Di fronte al crescere esponenziale del trasporto su gomma, si risponde con la proposizione e la realizzazione di nuove strade, autostrade, superstrade con l'unico certo effetto di aumentare ancora il traffico, la propensione all'uso dei mezzi individuali.

La giunta precedente e quella attuale propongono ciascuna un loro progetto di tram .

Su queste proposte si tiene un referendum, con valore solo consultivo.

Ma entrambe le proposte non affrontano né risolvono con la dovuta incisività il problema del traffico insopportabile che coinvolge i quartieri periferici, la prevalenza dell'uso dei mezzi privati su quelli pubblici.

Non risolvono i danni formidabili imposti socialmente dagli effetti dell'inquinamento dell'aria e di quello acustico e le ricadute che , tutto ciò ha , anche in termini di costi ,sulla collettività.

Su questo terreno è evidente che l'unica risposta possibile è quella di un generale rafforzamento dei trasporti collettivi, una forte riduzione dei costi per gli utenti, un'integrazione tra le linee urbane ed extraurbane di cui il Metrotram potrebbe essere un primo tassello se concepito in questa prospettiva.

Scelte importanti, costose , ma necessarie per tutelare la salute e migliorare la qualità della vita di tutti.

Scelte che confliggono apertamente, e lo dimostrano i dati del trasporto extraurbano, ridotto di più del 20% dopo la privatizzazione (dati della relazione a cura di Franco Migliorini nei materiali preparatori della Giunta Regionale per il piano Veneto dei trasporti ) , con la dismissione della gestione e della proprietà pubblica.

Basta con le privatizzazioni.

Tutelare l'ambiente e salvaguardare il territorio. Mantenere sotto il controllo e la proprietà pubblica tutti i servizi e le attività che sono di interesse sociale, perché siano controllate dai cittadini, perché siano sottoposte all'interesse generale e non alla logica del profitto d'impresa.

CONTRO L'INQUINAMENTO CHE DEVASTA LE PERIFERIE , PER UNA CITTA' VIVIBILE , PER UNA CITTA' A MISURA di TUTTI.

I dati sull'inquinamento da benzene e benzopirene , i dati sull'inquinamento acustico, l'esperienza diretta che facciamo quotidianamente ci parlano di una situazione che ha superato ampiamente il limiti di guardia, di una situazione che richiede interventi forti ed immediati.

Ci parlano della necessità di invertire un processo di degrado generale della qualità della vita generato da scelte urbanistiche e di sviluppo delle attività produttive e commerciali che non hanno in alcun conto degli effetti e delle ricadute che tutto questo ha sull'aumento dei volumi del traffico.

Ci parlano della necessità di una netta inversione di rotta , della necessità di invertire i criteri con cui è gestita e governata questa città.

In primo luogo ponendo finalmente e concretamente all'ordine del giorno l'obiettivo di risanare e riqualificare le periferie ,svuotandole dal traffico che le soffoca.

COME ?

Imponendo un piano del traffico che abbia come riferimento il grande bacino che dai comuni della cintura e non solo gravita sulla città.

SVILUPPANDO UN RETE DEL TRASPORTO PUBBLICO E COLLETTIVO CHE SIA COMPETITIVO PER QUALITA' E PREZZI ALL'USO DEI MEZZI PRIVATI.

Impedendo che nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni, in diverse aree della città ed in particolare nelle periferie ,calamitino un ulteriore aumento dei volumi del traffico rendendo ancora meno vivibile zone che lo sono già abbondantemente.

PRC - Federazione di Padova

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