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L'Italia della crisi: esuberi, cig e proteste in tutta Italia. Gli operai dell'isola dei cassintegrati sbarcano a Roma

(20 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it


Marina D'Ecclesiis, Radio Città Aperta

20-07-2010/12:36 --- È ormai dal 24 Febbraio, che gli operai della Vinyls di Porto Torres, sono reclusi per protesta nell'isola dei cassaintegrati e pare che ci resteranno ancora per molto. Come spiega Alberto Morselli segretario dei chimici Cgil: “nessuno finora ha mantenuto gli impegni presi e la crisi rischia di degenerare. Gli impianti di Marghera, Porto Torres e Ravenna che danno lavoro a oltre 500 addetti, (più altri 200 dell'indotto) sono ancora fermi a 9 mesi di distanza dagli accordi sottoscritti al ministero del lavoro e prima ancora al ministero dello Sviluppo Economico”. L'azienda chimica Ramco, infatti, ha rinunciato all'acquisto della Vinyls e intanto gli operai restano in cassa integrazione ma non mollano: “rivogliamo il nostro lavoro – dice Pietro Marongiu- e non soltanto per noi e per le nostre famiglie, ma anche perchè se si perde questa partita il futuro dell'intero comparto chimico in Italia è segnato. L'eni lo vuole chiudere. Il governo, che non ha neppure uno straccio di politia industriale, glielo lascia fare e noi finchè potremo cercheremo di impedirglielo”. E infatti, già questo pomeriggio scenderanno in piazza a Roma, insieme ai cassaintegrati Vynils di Marghera e Ravenna, per un sit in davanti Palazzo Chigi dalle 15 alle 17. Domani poi, metteranno in scena una protesta emblematica simulando le fucilazioni del 3 maggio degli operai mandati a morte da Gioaccchino Murat. Mentre attendono venerdì, giorno in cui ci sarà un altro incontro al ministero per lo sviluppo economico.
La giornata di mobilitazioni di oggi riguarda anche le città di Bari, Torino, Catanzaro, dove i lavoratori di Phonemedia stanno manifestando questa mattina in tre piazze per ricordare a tutti che circa 6 mila persone aspettano da mesi un tavolo di confronto. I dipendenti dell'azienda del gruppo Omega non
percepiscono lo stipendio da quasi un anno e molti di loro ancora non ricevono la cassa integrazione per ritardi e burocratismi incomprensibili.
Mai interrotte, infine, le proteste dei dipendenti Fiat contro la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, i licenziamenti di Melfi e i ricatti di Pomigliano. Una tounrnèè davanti gli stabilimenti Fiat di tutta italia per non spegnere i riflettori sulle vertenze. A Termini, l'appuntamento è domani alle 9,30 a Villa Palmeri dove si terrà l'assemblea regionale dei delegati Fiom.
Intanto a Pomigliano D'Arco i cancelli riaprinanno per i soli addetti all'Alfa 159 a differenza degli addetti all'Alfa 147 che rimangono in cassa integrazione. Venduti per 1,54 euro, invece, i 2200 operai delle acciaierie di Piombino del gruppo Severstal aspettano di sapere qualcosa sul loro futuro e giovedì saranno in sciopero con una grande manifestazione, in contemporanea con il vertice del gruppo. Nel Sud poi l'azienda simbolo dei Sofà, la Natuzzi ha prorogato la cassa integrazione fino al 15 ottobre per i lavoratori di Bari e Matera, dove si lavora a rotazione per qualche giorno al mese. Solo in Puglia sono 7 mila gli ex-lavoratori che vivono con la “mobilità in deroga” concessa dalla Regione.
Ma queste sono solo alcune, delle vertenze che riguardano il Paese: c'è quella dell'Antonio Merloni che vede tremila dipendenti (settemila con l'indotto) in cig straordinaria, quella dell'Indesit che potrebbe chiudere due siti che occupano più di 500 persone, Euralluminia, ferma da un anno e Telecom che
proprio in questi giorni ha annuniciato altri 3.700 esuberi.

www.radiocittaperta.it

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