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Sud ribelle: tutti assolti. Chi ha ucciso Carlo Giuliani?

(20 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it


Redazione Radio Città Aperta

20-07-2010/19:16 --- Sono stati tutti assolti dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro i tredici indagati nell’ambito del processo contro la rete del Sud ribelle, accusati di associazione sovversiva ed altri reati in relazione agli scontri durante il G8 di Genova (governo di destra) e il Global forum di Napoli (governo di centrosinistra) del 2001. Il sostituto procuratore generale Marisa Manzini, stamane, aveva chiesto oltre 30 anni di carcere complessivamente per gli imputati. Ma i giudici d’appello hanno confermato la sentenza di primo grado che aveva già assolto tutti gli attivisti provenienti da Puglia, Campania e Calabria inseguiti da otto anni da un dossier preparato dagli uomini del generale Ganzer che li accusava di diversi reati, il più grave quello di cospirare contro gli organi costituzionali. Nella fattispecie gli attivisti erano inizialmente accusati di «cospirazione politica, in quanto promotori e organizzatori di una vasta associazione sovversiva di oltre ventimila aderenti che attentarono all’ordinamento economico mondiale durante il vertice G8 di Genova del luglio 2001». Ma poi il sostituto procuratore generale Marisa Manzini dovette rinunciare a contestare a una ventina di attivisti l’accusa di associazione sovversiva, chiedendo invece di riconoscere gli imputati colpevoli di associazione a delinquere semplice (!).
Oggi, per fortuna, l’ennesima assoluzione, anche se tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni e la Procura potrà decidere l’eventuale ricorso in Cassazione. Dal processo emerge ora che il ‘Sud ribelle’ non era un’associazione sovversiva ma un pezzo di quel vasto e variegato movimento che contestò il G8 del 2001 e contro il quale gli apparati dello Stato scatenarono una violenza senza precedenti riconosciuta negli ultimi mesi da numerose sentenze della magistratura contro esponenti delle forze dell’ordine colpevoli in quei giorni di torture, maltrattamenti, vessazioni, fabbricazione di prove false… Giusto una settimana fa proprio il generale Ganzer, ispiratore della persecuzione giudiziaria contro gli attivisti del Sud Ribelle, è stato condannato a una pesante pena detentiva per spaccio internazionale di droga finalizzato alla costruzione delle carriere sua e dei suoi uomini. A mettere in piedi il processo era stato nel 2002 il pubblico ministero di Cosenza Domenico Fiordalisi, che aveva costruito il suo castello accusatorio basandosi sulle carte raccolte dalla Digos cosentina, che da tempo metteva in fila decine di piccoli episodi e di sospetti contro gli attivisti locali. Fiordalisi aveva deciso di far precipitare nelle beghe della vita di una cittadina di provincia, nelle rivalità, nelle alleanze trasversali, nelle clientele, nei piccoli giochi di potere, nelle famiglie feudali, i faldoni di un dossier dei Ros dei carabinieri di Gianpaolo Ganzer che cercava di mettere alla sbarra alcuni dei protagonisti della contestazione del G8 genovese del 2001. A qualche anno di distanza Fiordalisi è stato trasferito in Sardegna e Ganzer condannato a 14 anni di carcere.
La notizia dell’assoluzione degli attivisti è rimbalzata in piazza Alimonda, a Genova, dove alle 17,27 è stato commemorato il nono anniversario dell’omicidio di Carlo Giuliani. Come fa giustamente notare Checchino Antonini sul quotidiano Liberazione a nove anni di distanza da quei fatti, le condanne alle forze dell’ordine coinvolte nelle violenze alla Diaz e a Bolzaneto e l’assoluzione definitiva del Sud ribelle rende ancora più insopportabile la mancanza di un responsabile dell’omicidio del ragazzo genovese. Per ricordare Carlo alcuni attivisti milanesi durante la notte hanno tracciato alcune scritte. 'Assassini', 'Carlo Vive' e 'Milano ricorda Carlo', queste e altre frasi sono state ritrovate davanti alle sedi del Pdl di via Mancini, del Pd di Corso Garibaldi e della Lega Nord di via Bellerio, il tutto ripreso in un video già visionato da parecchie persone. L'iniziativa, peraltro simbolica, ha scatenato le ire del governo. "Chiedo al ministro dell'Interno Maroni quando verrà oscurato il sito che funge da vera istigazione a delinquere e da sussidiario per le azioni antagoniste di centri sociali e no global che strizzano l'occhio all'area anarco-insurrezionalista'' ha sbraitato invece il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Riccardo De Corato, riferendosi al sito che ha postato il video dei "corsari" mentre realizzavano le scritte.

www.radiocittaperta.it

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