">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Licenziamenti politici)

Cagliari, la Conad licenzia un delegato Filcams

A seguito di un infarto, l'operaio non poteva svolgere mansioni pesanti. E cosi è stato cacciato

(10 Agosto 2003)

«Abbiamo avuto conferma che le sue condizioni di salute la rendono inidoneo allo svolgimento della quasi totalità delle mansioni che le sono state assegnate di addetto al magazzino»: la Conad del Tirreno si affida a queste poche parole contenute in un anonimo telegramma (senza firma di un dirigente) per far sapere al dipendente e delegato sindacale Emilio Loi, cagliaritano 56enne, che è stato licenziato. «Pertanto le comunichiamo la nostra intenzione di risolvere il rapporto di lavoro dal 31 luglio 2003. Distinti saluti». Per capire le motivazioni che hanno portato l'azienda di Pistoia a cancellare Loi dal proprio organico bisogna fare qualche passo indietro. «Avevo un contratto a tempo indeterminato dal 1983 - racconta l'operaio -, cioè da quando ero stato assunto alla Coop. Con la cessione del ramo d'azienda, meno di tre anni fa sono passato alla Conad».

Nel settembre dell'89 Loi è colpito da un infarto. La Coop lo destina all'ufficio merci, «un lavoro tranquillo», conferma il magazziniere, «mi occupavo di aspetti amministrativi». Passato alla Conad viene trasferito al cosiddetto "piazzale", preparazione e stoccaggio merci nel magazzino bevande di Sestu, pochi chilometri da Cagliari. «Ho svolto questo lavoro per un anno e mezzo senza alcun problema», continua Loi, sino a che l'azienda non ha deciso di intensificare i controlli sanitari. «Mi hanno sottoposto a visite sempre più frequenti, fatte alla Asl e da cardiologi». Il referto della più recente, effettuata dal medico del Lavoro incaricato dall'azienda, Pietro Mascia, parla chiaro: «Idoneo al controllo merci preparate e alla gestione del piazzale di sosta, non idoneo permanentemente all'assemblaggio e alla movimentazione carichi».

«Raramente mi occupavo di movimentare carichi», aggiunge Loi, «e quando capitava utilizzavo sempre il carrello elettrico. In ogni caso, non possono giustificare in questo modo il mio licenziamento». Dopo numerose e infruttuose ricerche (i vari responsabili dell'ufficio personale e dell'ufficio risorse umane Conad sono in ferie mentre una gentile segretaria di direzione informa che non è loro consuetudine far rimbalzare le telefonate), finalmente parla il responsabile dell'azienda in Sardegna, Michele Orlando: «Emilio Loi è un operaio preposto alla preparazione e assemblaggio merci, la motivazione del licenziamento è stata espressa molto chiaramente nel telegramma. Non potevamo dargli altri incarichi, e tanto meno potevamo trasferirlo in un ufficio dove abbiamo personale in esubero». Orlandi sottolinea che «la Conad ha fatto il possibile e l'impossibile per giungere a una soluzione decorosa per tutti» ma alla fine il licenziamento è stato l'unica via d'uscita. «Mi hanno offerto quasi 22 mila euro, un periodo di malattia e 4 anni di mobilità. Ma non ho accettato - spiega l'operaio - perché non sarei comunque arrivato all'età pensionabile e avrei avuto 4 anni scoperti». Loi percepisce un assegno di invalidità da 420 euro, «davvero pochi per riuscire a tirare avanti». Lo stipendio invece aveva raggiunto i 990 euro dopo diversi scatti di anzianità.

La Filcams Cgil di Cagliari, il sindacato dei lavoratori del commercio del quale Loi è componente, ha immediatamente impugnato il licenziamento inviando una raccomandata alla direzione provinciale del Lavoro. Diverse le prese di posizione sulla vicenda. Il segretario di Rifondazione di Cagliari, Velio Ortu, ritiene la motivazione del licenziamento «indebita e pretestuosa» e l'azione «persecutoria nei confronti del delegato sindacale, in un settore, quello della grande distribuzione, che da tempo è caratterizzato da una precarizzazione e da uno sfruttamento selvaggio». Il coordinatore regionale di Lavoro società - Cgil, Vincenzo Pillai, fa notare la contraddizione: «Il delegato aziendale e componente del direttivo regionale Filcams, svolge le mansioni richieste da anni. Possibile che la Conad si sia accorta solo ora che il dipendente non è adatto a svolgere il lavoro che gli è stato affidato?».

In attesa dei risultati dell'impugnazione, Emilio Loi riflette sui guai della sua categoria: «I miei problemi sono quelli di tanti altri colleghi. Adesso, con la tendenza a dare in gestione i servizi a cooperative esterne, le aziende della grande distribuzione stanno tagliando sul personale. Chi resta è sottoposto a notevoli carichi di lavoro. Da noi esistono dei premi di produttività: ti incoraggiano anche economicamente se riesci a movimentare una media di 125 colli al giorno. Ma se non ci riesci, scatta la lettera di ammonizione».

Walter Falgio

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Licenziamenti politici»

Ultime notizie dell'autore «Liberazione»

11263