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Torino: boicottaggio di H&M

(23 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.boicottaisraele.it



(23 Luglio 2010)

Torino, iniziativa di boicottaggio di H&M

Nel pomeriggio di giovedi 22 luglio un gruppo di attivisti filopalestinesi ha distribuito un volantino fronte-retro dal titolo H&M INVESTE IN CRIMINI DI GUERRA davanti allo store H&M di via Roma 53 a Torino.

Il volantino e qualche parola al megafono hanno avuto un certo effetto, diverse persone hanno rinunciato ad acquistare qualcosa, altre non hanno neppure varcato la soglia del negozio
Un pò di disappunto da parte dei commessi, i quali, dopo avere fatto i simpaticoni, quando praticamente il volantinaggio era finito non hanno trovato di meglio che chiamare i carabinieri
H&M dichiara di aderire ai principi del “Global Compact” stabiliti dalle Nazioni Unite, una iniziativa di responsabilità sociale che chiede alle imprese la garanzia di essere "non complici di violazioni dei diritti umani".

L'ONU ha recentemente condannato Israele per aver commesso non solo gravi violazioni dei diritti umani, ma anche crimini di guerra e possibili crimini contro l'umanità durante l’attacco a Gaza.

H&M fa finta di niente ed invece effettua massicci investimenti in Israele, violando così gli impegni assunti riguardo l’investimento etico secondo i principi delle Nazioni Unite.

Il 13 marzo scorso degli attivisti a Londra hanno manifestato davanti all’H&M's Flagship Store, invitando i clienti al boicottaggio e informandoli al riguardo.

Gruppi di attivisti in Svezia, paese in cui H&M è nata, hanno manifestato davanti ai suoi negozi e hanno invitato la ditta, che ha fatturato utili per 2,2 miliardi di dollari nel 2009, a chiudere le sue operazioni commerciali in Israele.

Vale la pena ricordare che la Svezia, la Norvegia e altri paesi scandinavi in questi ultimi anni hanno fatto dei passi importanti, escludendo dai fondi pensione le imprese che partecipano all’occupazione israeliana, alla costruzione illegale di colonie e alla costruzione del Muro dell’apartheid. Più di recente, la Danske Bank, il maggiore istituto bancario della Danimarca, ha deciso di disinvestire dalla Elbit Systems e da altre imprese israeliane perché coinvolte nella costruzione del Muro dell’Apartheid e nella costruzione di insediamenti in Cisgiordania.

Chiediamo alle organizzazioni di solidarietà e alle persone di coscienza in Italia così come in tutto il mondo, di effettuare azioni di protesta e denuncia con il boicottaggio completo di H&M, fino a quando essa non porrà fine alla sua complicità con il sistema israeliano di occupazione, colonizzazione ed apartheid rivolto contro il popolo palestinese.

Condurre affari con Israele non è solo ingiusto e immorale, ma nuoce al perseguimento di una pace giusta fondata sul diritto internazionale.

BOICOTTA H&M

BOICOTTA ISRAELE


www.boicottaisraele.it

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