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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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I gasatori israeliani

Un nuovo fronte per la campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele: i “gasatori” per l’acqua minerale fatta in casa.

(26 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.boicottaisraele.it



(26 Luglio 2010)

Da alcuni anni, si vanno diffondendo nelle nostre case degli apparecchi per produrre da soli l’acqua minerale, liberandosi dal penoso trascinamento delle pesanti confezioni dal negozio o dal supermercato e – aspetto non secondario – risolvendo in un solo colpo sia il problema dei costi che quello dell’inquinamento provocato dai vuoti a perdere in plastica.

Il problema è che, fra gli apparecchi in circolazione, noti come “gasatori”, vi sono quelli della ditta israeliana Soda Club, prodotti nella colonia di Maale Adumin, alle porte di Gerusalemme, nel territorio occupato militarmente da Israele nel 1967.

Dal sito italiano della ditta – www.sodastream.it - apprendiamo che l’azienda, originariamente inglese, ha spostato i propri impianti in Israele, cioè nella Palestina occupata, nel 1991 e, dalla seconda metà degli anni 90, ha iniziato ad espandere la vendita dei propri prodotti in Sud Africa, Svizzera, Austria e Germania. Nel 2002 Soda-Club prende il via in Belgio e Usa e nel 2003 viene aperta la nuova azienda di concentrati a Ashkelon in Israele. Nel 2007 un fondo di investimento acquista Soda-Club e porta alla ribalta l'azienda con le aperture di nuovi mercati, come Australia, Corea del Sud, Paesi baltici, Francia, Italia e Ungheria. Nel 2008 viene realizzato un re-brand del marchio, con due nuovi loghi: Soda-Club e Sodastream. L'11 settembre 2008 Sodastream approda nel mercato italiano, distribuito dall'azienda Eurometalnova.

Nel 2009, per il mercato italiano, viene realizzata una campagna on line con il gioco Bollissimo per promuovere la conoscenza del prodotto. Successivamente viene promosso l'acquisto del gasatore con un buono sconto nelle bollette dei comuni di Venezia, dopo un accordo siglato con il consorzio Acqua Veritas. Nel novembre Sodastream riceve il riconoscimento come prodotto consigliato da Legambiente, .

In occasione del Natale viene implementato un mini sito per promuovere i prodotti attraverso il calendario dell'Avvento, con in palio numerosi premi. Nel gennaio 2010, Sodastream ripete l'accordo con i consorzi idrici, questa volta con Acque Vicentine, con un buono sconto per tutti gli utenti sull'acquisto del gasatore. Sul sito dell’azienda è presente anche l’elenco dei punti vendita in Italia.

Le aziende che importano in Europa gli apparecchi Sodaclub/Sodastream, fra i quali la tedesca Brita, li fanno risultare come “Made in Israel”, nonostante la produzione avvenga in territorio palestinese la cui occupazione è considerata illegale. Per questi motivi, i fabbricanti israeliani sono stati chiamati a comparire dalla magistratura tedesca nell’ottobre del 2009 e, alla fine dello stesso mese, l’avvocatura generale della Corte Europea di Giustizia ha stabilito che le merci prodotte nei territori occupati non possono essere riconosciute come prodotti di origine israeliana e dunque non possono godere dei diritti doganali previsti tra l’Ue e Israele. Il 25 febbraio 2010, con sentenza pubblicata il 17 aprile 2010 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la Corte Europea ha accolto il parere dell’Avvocatura, negando l’applicazione del regime tariffario preferenziale concesso in favore di prodotti di origine israeliana ai prodotti originari di una colonia di popolamento israeliana insediata in Cisgiordania.

In Francia, Soda Club è obiettivo da tempo di una capillare campagna di boicottaggio da parte di associazioni e comitati impegnati nella campagna BDS, e così le aziende che la importano e la commercializzano. Anche in Italia le motivazioni e gli obiettivi non mancano, a partire dalla scandalosa sponsorizzazione di Legambiente e dagli altrettanto scandalosi accordi con il Comune di Venezia e con i consorzi idrici veneti.

www.boicottaisraele.it

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