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Sfila l'arcobaleno a Gerusalemme

(31 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org

Hanno sfilato giovedì nelle vie di Gerusalemme, in un parata silenziosa dal centro della città fino al Rose Garden, il giardino adiacente alla Knesset, il parlamento israeliano, circa tremila persone: per ricordare, i due giovani uccisi e i tredici feriti, vittime del gesto di un folle che- un anno fa a Tel Aviv - sparò sulla folla in un centro di aggregazione giovanile frequentato da omosessuali, il club Ha'agudah. Un anno dopo, il colpevole è ancora libertà e i familiari delle vittime non hanno ancora ottenuto giustizia. Niente carri, niente musica, niente slogan urlati. Un corteo dimesso, "adattato"al carattere religioso della città, dicono gli organizzatori. Un corteo senza rappresentanti politici, a condannare quell'atto che mette in luce l'omofobia presente nella società israeliana e le discriminazioni a cui la comunità omosessuale e in generale GLTB è vittima.

Ayala Katz, madre di uno dei due giovani uccisi, Nir Katz, ha inviato una lettera a tutti i ministri e a diversi membri della Knesset, perchè fossero presenti all'evento: pochi le hanno risposto adducendo scuse per non partecipare, la maggior parte semplicemente ha ritenuto che presenziare in difesa dei diritti degli omosessuali, soprattutto in una città con forte presenza ultra-ortodossa come Gerusalemme, sarebbe stato sconveniente. Così hanno sfilato senza Stato, i tremila manifestanti ( ha presenziato solo Niztan Horowitz, del Meretz.)

Presente invece Avraham Burg, ex parlamentare israeliano, recentemente apparso più volte alle proteste nel quartiere di Gerusalemme Est , Sheikh Jarrah, dove ogni venerdi si denunciano le politiche di "pulizia etnica" adottate da Israele nei confronti dei residenti palestinesi.

Tre contromanifestazioni (tutte autorizzate dal comune di Gerusalemme) hanno sfidato i tremila manifestanti, a ritmo di slogan razzisti. "Pervertiti, andatevene da Gerusalemme" gridavano giovedì sera i manifestanti raccolti dalla ultra- destra razzista di Baruch Marzel e Itamar Ben Gvir.

Anche a Mea - Sharim, il quartiere ultra-ortodosso di Gerusalemme, si sono raccolte oltre 60 persone , lanciando pietre agli ufficiali della polizia, che tentavano di contenere la contro-protesta.

Ma la trovata più ignobile l'ha avuta Itzhak Pindrus, vicesindaco di Gerusalemme e leader del movimento Judaism United Torah, che aveva chiesto qualche giorno di poter sfilare nelle strade della città con una parata di asini, minacciando anche di ricorrere alla Corte suprema nel caso l'autorizzazione non fosse stata concessa.

Alla fine il compromesso raggiunto con il comune, gli ha permesso di sfilare, con cartelli pieni di slogan razzisti, paragonando l'omosessualità ad "un atto bestiale" e sfilando per le vie della città con asini di cartone.

L'evento ha di nuovo risollevato sulla stampa israeliana, un acceso dibattito sulla opportunità di autorizzare o meno la comunità GLTB a organizzare eventi simili a Gerusalemme, dopo che cinque anni fa un ultra-ortodosso si lanciò sulla folla accoltellando 5 persone, nel corso di una sfilata simile. Fu un ex - sindaco di Gerusalemme, l'ultra-ortodosso Uri Lupolianski, in aperto conflitto da sempre con la comunità omosessuale, a costringere gli organizzatori ad indire il Gay Pride del 2004, chiamandolo "La giornata Mondiale dello Sport."
(Fonte: Nena News)

www.forumpalestina.org

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