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Un profilo di George Soros

Il miliardario che è diventato il re senza corona dell'Europa orientale e profeta della ''the open society''. Ma aperta a cosa?

(30 Luglio 2003)

George Soros visto da Neil Clark

George Soros è arrabbiato. In comune con il 90% della popolazione mondiale, l'uomo che ha distrutto la Bank of England ne ha abbastanza del presidente Bush e della sua politica estera. In un articolo recente sul Financial Times, Soros condanna la politica verso l'Iraq dell'amministrazione, definendola "fondamentalmente sbagliata" - basata sulla "falsa ideologia che gli USA deve dare il diritto di imporre le sue volontà al resto del Mondo ".

Wow! Uno degli uomini più ricchi del mondo, l'archetipo amorale del capitalista che fa i miliardi con il crack del 1997 dell'estremo oriente e che l'anno scorso è finito davanti a un tribunale in Francia per insider trading, è illuminato in età avanzata? (ha 72 anni) dobbiamo stappare champagne e brindare alla sua conversione?

Non prima di domandarci cosa lo motiva per davvero. A Soros piace presentarsi come un outsider, un emigrato ungherese dallo spirito libero e filosofo-saggio che si distacca dal complesso militare-industriale degli USA. Ma date una occhiata ai membri della commissione delle ONG che organizza e finanzia. Presso Human Rights Watch, per esempio, vi è Morton Abramowitz, assistente segretario di stato Usa per l'intelligence e ricerche nel 1985-89, e adesso è membro dell'interventista del Council on Foreign Relations; l'ex-ambasciatore Warren Zimmerman (il cui discorso in Yugoslavia coincise con la distruzione del paese); e Paul Goble, direttore delle comunicazioni della Radio Free Europe/Radio Liberty della CIA (che Soros finanzia). L'International Crisis Group di Soros si avvale di "indipendenti" luminari come gli ex consiglieri della sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski e Richard Allen, come del Generale Wesley Clark, una volta comandante supremo alleato della Nato per l'Europa. Il gruppo del Il vice-presidente del gruppo è l'ex-deputato Stephen Solarz, già descritto come il "capo legislatore della lobby Israeliana e tattico di Capitol Hill" e firmatario, assieme a Richard Perle e Paul Wolfowitz, di una nota lettera al presidente Clinton nel 1998 che chiedeva una "comprensiva strategia politica e militare per abbattere Saddam e il suo regime".

Date uno sguardo ai soci di Soros. Alla Carlyle Group, dove ha investito più che altrove, sono presenti l'ex-segretario di stato James Baker e il segretario della difesa Frank Carlucci, George Bush Sr e, fino di recente, gli strani parenti di Osama Bin Laden. Carlyle, uno delle più grandi fondazioni private del mondo che ottiene finanziamenti dal suo lavoro come contraente della difesa.

Soros non é, come qualcuno ha suggerito, un agente della CIA. Ma le sue aziende e le ONG sono così strettamente legate all'espansionismo USA che non vi si può dubitare in modo serio.

Così perché attacca Bush? La risposta è semplice. Soros è arrabbiato non per le mire di Bush, estendere la Pax Americana e rendere il mondo sicuro per il capitalisti globali come lui stesso, ma con il modo crasso e accecato di Bush di procedere. Rendendo chiare le ambizioni USA, la banda Bush ha commesso il peccato capitale di sabotare il gioco. Per anni, Soros e le sue ONG hanno lavorato per estendere i confini del "mondo libero" in modo così abile che nessuno se ne è accorto. Adesso il Texano ubriacone e la banda di fanatici neo-conservatori l'hanno scoperto.

Come uomo di cultura e raffinato (laurea in filosofia della London School of Economics, laurea honoris causa delle Università di Oxford, Yale, Bologna e Budapest), Soros sa assai bene che gli imperi finiscono quando fanno il passo troppo lungo e provocano la formazione di alleanze avversarie. Comprende che l'approccio di Clinton al multilateralismo, e che gli allettamenti e bustarelle USA non sono mai stati così crudi come minacciato, è il solo che permetterà all'impero di durare. La politica di Bush ha diviso l'Europa, la Nato- è allo sbando, la genesi della nuova alleanza Franco-Germanica-Russa e il primo passo significativo verso l'unità araba dai tempi di Nasser.

Soros sa molto bene, che armato con qualche miliardo di dollari, con una manciata di ONG e con dei legami con il Dipartimento di Stato USA, è perfettamente possibile rovesciare i governi stranieri che si oppongono al business, controllarne gli indirizzi e perfino essere ringraziati per la benevolenza. Soros l'ha fatto.

La visione convenzionale, condivisa da molti a sinistra è che il socialismo È collassato in Europa Orientale a causa della sua debolezza strutturale e per il fallimento della élite politica nel costruire un supporto popolare. Ciò è parzialmente vero, ma il ruolo di Soros è cruciale. Dal 1979, ha finanziato i dissidenti come Solidarnosc in Polonia, Charta 77 in Cecoslovacchia e Andrei Sakharov in Unione Sovietica. Nel 1984, fondò il suo primo Open Society Institute in Ungheria e fornì milioni di dollari ai movimenti di opposizione e ai media indipendenti. Puntando in modo ostensivo a costruire una "società civile", tali iniziative furono designate per indebolire le strutture politiche esistenti e aprire la strada alla colonizzazione dell'Europa orientale da parte del capitale globale. Soros adesso dichiara, con tipica immodestia, che è il nuovo responsabile per l'"Americanizzazione" dell'Europa Orientale.

Gli jugoslavi sosteneva e eleggevano l'irriformabile governo di Slobodan Milosevic e del suo Partito Socialista. Soros accettò la sfida. Dal 1991, il suo Open Society Institute canalizzò fondi alla opposizione anti-Milosevic, fondando partiti politici, case editrici e media "indipendenti" come Radio B92, la piccola e sgangherata stazione radio studentesca secondo la mitologia occidentale è in realtà finanziata da uno degli uomini più ricchi del mondo appartenente alla nazione più potente del mondo. Con Slobo finalmente rovesciato nel 2000 in un colpo di stato, pianificato e eseguito a Washington, assieme alla messinscena della consegna del leader ex-jugoslavo al tribunale dell'Aja, cofinanziato da Soros assieme a altri custodi dei diritti umani come Time Warner Corporation e Disney. È stato accusato di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e di genocidio basati su prove orali di (provate a vedere) Human Rights Watch.

Soros sottolinea il suo credo verso la "open society" proposta dal filosofo Karl Popper, suo maestro nei primi anni '50. La definizione di Soros della "open society", "una società imperfetta che cerca di migliorarsi society, sembra ragionevole, pochi amanti della libertà genuina considerano il suo aspetto centrale che "la open society è una forma di organizzazione sociale più sofisticata del totalitarismo". Ma la "open societies" di Soros non funzionano in pratica.

Fin dalla caduta di Milosevic, la Serbia, sotto gli auspici dei riformisti filo-Soros, è divenuta meno, non più, libera. La recente instaurazione dello stato di emergenza vede più di 4,000 persone agli arresti, molti dei quali senza accuse formali, i partiti politici sono minacciati di bando e giornali critici di chiusura. È stato condannato dalla commissione dell'ONU per i diritti umani e dal British Helsinki Group. Ma non vi sono voci dall'Open Society Institute o da Soros stesso. Inoltre, Soros è stato assai critico verso il suo ex protetto Leonid Kuchma, presidente dell'Ukraina, paese descritto dall'ex ufficiale dell'intelligence Mykola Melnychenko come "un grande racket del pizzo", e adesso lo stato poliziesco più repressivo, possibilmente, dell'Europa.

Ma generalmente la triste conclusione è che per le sue citazioni liberali di Popper, Soros vuole una società "aperta" non al rispetto dei diritti umani e alle libertà basilari. Ma "aperta" a lui e ai suoi soci nel fare soldi. E Soros ha fatto soldi in ogni nazione che ha aiutato a essere "open". In Kosovo, per esempio, ha investito tentando di ottenere il controllo del complesso minerario di Trepca , dove vi sono vaste riserve do oro, argento, piombo e altri minerali di valore della regione. Ha ripetuto lo stesso copione in tutta l'Europa orientale: chiedendo la "terapia shock " e "riforme economiche", permettendo ai suoi soci di comprare i beni di uno stato abbattendone i prezzi.

A più di dieci anni dopo la caduta del muro di Berlino, Soros è il re senza corona dell'Europa Orientale. Il suo Central European University, con campus a Budapest, Varsavia e Praga e programmi di scambio negli USA, sfacciatamente spaccia l'etica del capitalismo neoliberale e clona la prossima generazione pro-USA di leaders politici della regione. Con la sua presa finanziaria sui partiti, il business, gli enti scolastici e le arti, le critiche a Soros nei media ufficiali dell'Europea Orinatale sono difficili da trovare. Non è agiografia. Il Budapest Sun riportava come a febbraio sia divenuto cittadino onorario di Budapest a opera del sindaco Gabor Demszky. "Pochi hanno dato a Budapest quello che ha dato George Soros" diceva Demszky, parlando del miliardario che aveva fornito "il cambiamento strutturale e mentale nella capitale e in Ungheria stesso ". Il sindaco sbagliò nell'aggiungere Soros come benefattore del partito di Demszky, i Liberi Democratici, che, governando con i comunisti "riformati", ha perseguito la classica agenda di Soros di privatizzazione e liberalizzazione economica aumentando il gap tra ricchi e poveri.

La strategia di Soros per estendere la Pax Americana differisce da quella di Bush, è molto più sottile. Ma è ambiziosa, e mortale. I liberali di sinistra ammirano il suo sostegno verso qualche loro problema favorito come i diritti dei gay e la legalizzazione delle droghe leggere (Pannella e Camerati in Italia; NdC), lasciandolo nell'oscurità.

Alla domanda sul pericolo della sua speculazione basata sul crack delle economie dell'Estremo Oriente nel 1997, Soros rispose: "Come partecipe del mercato, io non ho bisogno di preoccuparmi delle conseguenze delle mie azioni." Strane paorle da un uomo che si presenta attento alla salvaguardia dei valori della società civile e che scrive libri contro il "fondamentalismo del mercato".


L'articolo è apparso sul New Statesman http://www.newstatesman.com/

Traduzione di Alessandro Lattanzio
Email: alexlattanzio@yahoo.it
Sito: http://members.xoom.it/sitoaurora

Sul ruolo di Soros nello sfascio dei Balcani si veda anche: http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2525

Neil Clark

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