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il pane e le rose

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DALLA ZATTERA (con una premessa cubana)

(3 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in fulviogrimaldi.blogspot.com

Ma non fia per questoche da codardo io cada: periremo,ma glioriosi, e alle future gentiqualche bel fatto porterà il mio nome.(Iliade XXII, 304-305)

E tu onore di pianto, Ettore, avrai, ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finchè il sole risplenderà su le sciagure umane.
(Ugo Foscolo, "I sepolcri")

Premessa cubana. Non sarà sfuggito ai raziocinanti non bigotti quanto fosse accorato il mio precedente post su Cuba e sulle clamorose contraddizioni che vi si sono aperte. Tanto da dare nuova dignità ad assonanze screditate e logorate dai poetastri e canzonettisti che infestano questo paese: amore, dolore, cuore. Erano queste le corde dello strumento che ha suonato la mia canzone su Cuba, queste, ma anche quella che non può non vibrare in ogni espressione di chi si vuole giornalista. Si chiama ragione. Sennò è meglio che si imiti Guido da Verona. Quell'articolo, "Fratelli coltelli", riprendeva e cercava di analizzare e spiegare quanto va agitando da qualche tempo, da destra a sinistra, tutto il mondo di chi osserva l'isola della rivoluzione. Ma anche gran parte dei suoi cittadini posti di fronte a novità inusitate, attese, sperate, temute, che hanno portato per la prima volta alla luce del sole, cubano ma non solo, divergenze di fondo su come portare avanti il processo che ha fatto di Cuba l'ispirazione di un intero continente e oltre. Ebbene alte si sono levate le grida, nei commenti sul blog e fuori. Chi approvava, chi disapprovava da destra per non avere il pezzo sotterrato Cuba, per quanto da qualcuno avviata al riformismo, sotto una tempesta di improperi. Chi disapprovava da sinistra, perché si è osato mettere in dubbio la saldezza di una specie di trinità liturgica, per definizione impeccabilmente rivoluzionaria: Fidel, Raul, il popolo, incrinatura del resto trasparsa a chiunque non avesse sugli occhi fette di fede assoluta, ma che cuore e amore, appunto sine ratione, escludevano dal reame del possibile. Tra i compagni a me più cari c'è stato addirittura chi ha equiparato il mio a testi "provenienti da schieramenti opposti ai nostri", denigrando uno spirito di legittimo e indispensabile internazionalismo rivoluzionario, del quale ogni comunista è sacrosanto attore, in "ingerenze", "azzardate analisi", "controproducenti e pericolose". Il vizio dell'obbedienza cieca e assoluta, innestatoci dal carcinoma apparentemente inestinguibile della fede monoteista, che vede ogni contributo fuori dal catechismo di chi in quel momento detta la linea una pugnalata alle spalle, non cessa di fare vittime. Vittime di quella verità che, da giornalista, prima ancora che da rivoluzionario, ho il dovere di non occultare dietro ai fumi anche dei più sacri dei turiboli. Compagni di Cuba, contro tutti e chiunque, militanti della rivoluzione, ma ascari di nessuno.

Cari interlocutori, il lancio di macigni da questo blog, così pesanti di quantità e aspri di spigoli, che in questi mesi hanno rubato alla vostra generosa disponibilità tempo e forse pazienza, viene ora sospeso per ben due mesi. Prima di inoltrarmi oltre le colonne d'Ercole che, da un lato, ci rinserrano nella prigione del nostro euro-provincialismo
a-internazionalista, ma dall'altro ci spalancano gli orizzonti luminosi di altra vita oltre i nostri stagni, andremo per un po', novelli Filomene e Bauci, condotti per zampa dal bassottarello Nando, a riossigenarci dai fetori italioti, rovistando nelle foreste germaniche a me care.

Sarà l'occasione anche per dare la caccia, certamente non ad alcun essere vivente non umano, ma a quegli umanoidi di ascendenze naziste che, sotto forma di elfi, gnomi, goblin, gremlin, maghi, gollum, hanno ingarbugliato i neuroni dell'adolescenza bianca, cristiana, occidentale. Tanto da trasformare la perdita della cultura del limite, della finitezza, della fragilità, del rispetto, in una specie di isola felice e narcotica, paese dei balocchi, kindergarten con i nanetti. Temo, però, che la spingarda resterà silente, data la consistenza fallacemente esoterica e dunque inconsistente, dei soggetti in questione. Rimedieranno ampiamente alla loro assenza felci, mirtilli, ciclamini, muschio, tigli e quelle querce sotto le quali comunità antiche si riunivano per dialogare con fauni e ninfe, amorose creature che ci sorridevano e ispiravano all'ombra di dei benevoli con i giusti. Questi, diversamente da quelli, non schierati in armate contrapposte che, nei romanzi di Tolkien (signori degli anelli e delle guerre) come nei film di Hollywood, intendevano reclutarci nella battaglia universale tra "bene" nostro e "male" altrui. In quella seria, delle battaglie tra il bene nostro e il male altrui, mi caccerò ancora una volta più in là, andando a cercare angeli e demoni in uno dei buchi più neri del pianeta e dell'umanità. Spero di riportarvene la "narrazione" (orrendo termine vendoliano, subito ripreso e rilanciato dalla penna e gola di chi per propria vocazione ha scelto quella del corifeo. Lo uso per sbertucciarlo).

Dal meraviglioso quadro di Gericault, che vedete in apertura, naufraghi disperati levano grida e braccia alla vista della terra, per quanto lontana e incerta. Ci racconta, la zattera, quelli che siamo e dove insistiamo a volerci dirigere. Il messaggio è un augurio a tutti voi, a tutti noi. La terra è promessa. Da chi non è decrepito come il corrusco e bugiardo Jehova, ma da chi, giovane di contemporaneità e di futuro, nel 1848 e seguenti, lacerò definitivamente il telo millennario dell'ignoranza e della rassegnazione che religioni e poteri utilizzarono per avvolgere e mummificare l'umanità.

Ancora Wikileaks
Tuttavia non vi risparmio, dopo questo roboante e pretenzioso finalino, ancora una chiosa polemica, a saluto di quei miei cortesi e vivaci corrispondenti che continuano a fulminarmi per aver messo in dubbio, quando non in dileggio, il paracadute di un'ostinata fiducia in qualunque fenomeno di giornata che prometta, a pari dei falsi miraggi che ai marinai paiono salvezza dal naufragio, di sollevarci dalle nostre responsabilità e affidarci a qualche superman. Si tratti di Vendola o di Saviano, di Obama o del guru Raineesh, di Padre Zanotelli o del Dalai Lama, di Mandela o di... Wikileaks. Senza più entrare nel dettaglio, avendo ormai constatato, con lo strumento della ragione più che della fede e della speranza, a chi le rivelazioni di Wikileaks siano convenute, quali vantaggi ne abbiano tratto coloro che da nuove criminalizzazioni traggono giustificazione per nuove e peggiori aggressioni e quali strumenti ne siano venuti, invece, a chi delle "rivelate" malefatte già tutto avrebbe potuto sapere solo che si fosse informato dalla parte giusta.

La fonte primaria degli scoop di Wikileaks era l'analista dell' intelligence Usa, Bradley Manning. Ora arrestato. E l'arresto potrebbe, ma non dovrebbe, dargli qualche credito. Gira per il mondo e non è (ancora?) stato arrestato il biancochiomato titolare del sito, Julian Assange che, invece, compete con il noto Saviano per presenze sugli schermi del caleidoscopo mediatico mondiale. Di curioso c'è questo. Che il buon Manning ha rivelato a un collega di aver trasmesso ad Assange un file ben più corposo di quelli fin qui pubblicati, contenente mezzo milione di eventi, soprattutto sulla guerra all'Iraq dal 2004 al 2009. Assange, Wikileaks, non hanno mai detto nulla in proposito e nemmeno di aver ricevuto quel Cache. Di più, Manning si è anche chiesto che fine abbiano fatto un secondo video (dopo quello degli ammazzamenti dall'elicottero) spedito ad Assange, nel quale si vedono militari Usa sterminare, non la decina di iracheni presto archiviati (Abu Ghraib era peggio e chi ne parla più), ma cento civili nel villaggio afghano di Garani. Come sarebbero scomparsi 260.000 dispacci del Dipartimento di Stato, pure inoltrati.

E questo è un messaggio arrivatomi da un amico, conoscitore dell'Afghanistan per esserci stato durante questi anni, che pare rinnovare i sospetti sul clou , ampiamenti pubblicizzato, delle rivelazioni di Wikileaks: il rifornimento ai Taliban di missili terra-aria, ovviamente SAM. Perché SAM? Ma perché quelli che chiamiamo SAM sono inevitabilmente di produzione "nemica", un tempo sovietica e ora solo o cinese, o nordcoreana, magari trasferiti da quell' ISI, infido servizio segreto pakistano, inviso a Usa e India, ai compari terroristi Taliban. Il bersaglio è centrato. Certo, "rivelare" che i missili terra-aria, magari Stinger statunitensi, in Afghanistan ci sono da quando gli Usa si diedero a fare a pezzi questo paese, non avrebbe avuto lo stesso effetto.

Caro Fulvio,

dalla mia esperienza in Afganistan nel 2005 con Emergency ricordo bene la questione dei famosi missili terra-aria stinger.
I missili stinger furono dati dagli USA al generale Massud per combattere i sovietici e i talebani.
Se la notizia (da fonte Wikileaks) sarà confermata significa che i tazgichi, unica etnia fino a ieri non ostile agli USA (Alleanza del Nord) si è schierata con gli eterni nemici pashtun (del sud), a maggioranza talebana.
L'alleanza del Nord ha sempre tenuto i missili in custodia in Panshir, a scopo deterrente e non fidandosi degli USA, malgrado il Pentagono ne abbia chiesto la restituzione dopo l'invasione nel 2001 e ciò ha creato tensioni a più riprese tra tazgichi e americani.
L'unione tra nord e sud (se si sta verificando) cambierà radicalmente lo scenario bellico (nessuno è mai riuscito a invadere il Panshir) e l'intervento degli stinger in appoggio alla resistenza offrirà un appoggio tecnologico inedito.
Buon lavoro e un buon agosto
.

Bene, potrei chiudere qui. Ma voglio aggiungere qualcosa che risponde a chi, che si tratti di Wikileaks, o di coloro che, dandomi del dietrologo, evidentemente al limite della paranoia, mi rimprovera di "vedere la Cia dappertutto". Quanto a Wikileaks, mi coprirò di cenere per aver sbagliato tutto (cosa sempre possibile) il giorno in cui le bombe informative di quel sito scoppieranno anche su Israele, dandoci conto, alla mano di fatti (che magari noi già conoscevamo, come quelli dei 90mila documenti, ma che abbiano lo stesso impatto sui media), dell'incommensurabile carattere criminale di ogni aspetto dello Stato nazisionista. In attesa posso continuare a sospettare, da buon dietrologo, che quella di Wikileaks possa anche essere uno scherzetto israeliano, diciamo un avvertimento mafioso, fatto ai soci di minoranza statunitensi per strappargli le ultime remore controTehran delenda est. C'è un asse Usa-UE-Israele-India, contro il Terzo Mondo e contro Russia e Cina e c'è, di fronte, un'asse Pakistan-Iran-Turchia-Siria-Latinoamerica. Mi pare che l'ordigno Wikileaks sia deflagrato in questo secondo campo.

Quanto all'ossessione di chi "vede la Cia dappertutto" (me la stigmatizzò anche Salvatore Cannavò, caporedattore di "Liberazione", quando gli documentai che Otpor lavorava per la Cia. Ora tace), basta questa breve lista di organizzazioni a disposizione della Cia, tratta da una di centinaia di voci raccolte e analizzate dal più prestigioso sito di controinformazione latinoamericana www.resumenlatinoamericano.org ? Potete buttare tutto quello che è uscito sul mio blog, ma non questo bignamino di una sconfinata enciclopedia. E neppure il quadro di Gericault.
Buone, stimolanti, allegre vacanze!

SOCIETA', AGENZIE, ORGANIZZAZIONI CHE LAVORANO CON LA CIA
American Federation of Labor (AFL/CIO), USAID, American Geographic Society, Associazione dei giornali USA, Associazione degli editori USA, Croce Rossa USA, ANSA,
ARAMCO, Associazione degli amici del Venezuela (e analoghe del Myanmar, dell'Iran, del Tibet, dello Xinjang, del Darfur, dell'Eritrea, di Israele... ), Associazione Berlinese per l'assistenza all'istruzione nei paesi in via di sviluppo, Boeing, Boy Scout USA, Girl Scout USA, Comitato cittadino tedesco per la politica estera, CARE, Fondazione Cattolica del Lavoro USA, Organizzazione cattolica universitaria USA, Televisione CBS, Televisione Fox, Trasporto Civile Usa, Università Columbia, Lega delle Cooperative Usa, Liberi Sindacati dell'Ecuador, Unione Nazionale degli Studenti Usa, Council of Foreign Relations, Council on Economic and Cultural Affairs (due autorevolissimi think tank Usa), Consiglio Rivoluzionario Cubano, Confederazione sindacale dell'Uruguay, Confederazione sindacale del Messico, Lega Tedesca degli artisti, Sindacato Usa dei lavoratori dello Spettacolo, First National Bank, First National City Bank, Guide di viaggio Fodor's, Associazione della Stampa Estera (Usa), Fondazione Ford, Divisione Stampa Free Europe, Radio Free Europe, Radio Liberty (quelle per cui lavorava la Politovskaja), Freie Universitaet (Libera Università), General Electric, General Motors, Gulf Oil Corporation, Harvard University, Federazione Internazionale dei Giornalisti, Federazione Internazionale della Gioventù Cattolica, Commissione Internazionale dei Giuristi, Confederazione Internazionale dei Sindacat Liberi, Federazione Internazionale degli Editori, Accademia Internazionale della Polizia, ITT, Lega Internazionale dei Liberi Giornalisti, Reporters Sans Frontieres, Federazione Sindacale del Kenya, Comitato Tedesco per le Relazioni Internazionali, Comitato Tedesco per l'Indipendenza del Caucaso, Comitato Tedesco per l'Autodeterminazione, MIT, McCann-Erickson, Mobil, Associazione Nazionale per l'Avanzamanto della Gente di Colore (NACCP, Usa), NASA, Associazioni studentesche in tutti i paesi del Sud, Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Peace Corps, RCA, Rand, Fondazione Rockefeller, Shell, Standard Oil, J. Walter Thompson (pubblicità), Time, Chiesa dell'Unificazione, Chiesa Metodista, US News and World Report, le università di California, Chicago, Cincinnati, Houston, Illinois, Kentucky, Maryland, Miami, Michigan, Oklahoma, Pennsylvania, Utah, Vermont, Washington, Wisconsin, Yale, YMCA, YWCA,
Watch Tower Movement (Testimoni di Jehova)....

Per il resto vedi www.resumenlatinoamericano.org, e Tribuna Popular (Venezuela).
Dei paesi europei hanno elencato purtroppo solo la Germania. Forse per l'Italia mancava lo spazio.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 11.21

fulviogrimaldi.blogspot.com

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