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Nucleare, Giordania cede a pressioni Usa

(4 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org


La Giordania ha ceduto alle pressioni americane e rinuncerà a produrre in casa il combustile nucleare e ad arricchire l'uranio quando avvierà il suo programma per la produzione di energia atomica ad uso civile, proprio come chiedevano Washington e, da dietro le quinte, Israele.

In cambio gli Stati Uniti si impegnano a siglare con Amman accordi di cooperazione nucleare, probabilmehte entro la fine dell'anno. Lo ha riferito il sito della televisione satellire al Jazeera.

La Giordania, aggiunge al Jazeera, sta tentando di ottenere dal potente alleato americano uno «stop temporaneo» e non definitivo alla produzione autonoma di combustile nucleare ma la possibilità di un passo indietro degli Usa è remota. Lo scorso 25 luglio la giornalista Rana Sabagh, di al Arab al Youm, riferì che Amman intendeva limitare il divieto a 15 anni, uffializzato da una lettera di garanzie statunitensi.

Il cedimento giordano rappresenta una sconfitta per Khaled Tuqan, il presidente dell'agenzia atomica giordania, che per mesi ha provato a resistere alle pressioni degli Usa finendo per entrare in rotta di collisione con l'ambasciatore americano ad Amman, Stephen Beecroft. Washington ha anche minacciato di tagliare i finanziamenti diretti al regno hashemita: 600 milioni di dollari in aiuti economici e militari ai quali la Giordania, paese a basso reddito pro capite e privo di risorse naturali, non è in grado rinunciare.

Governo e monarchia nelle scorse settimane avevano lasciato alla stampa il compito di sfogare l'irritazione per la linea dell'Amministrazione Obama e di Israele.

Tel Aviv e Washington, vogliono imporre alla Giordania di non arricchire in casa l'uranio scoperto (almeno 65mila tonnellate, 3% delle riserve mondiali) nel suo territorio e destinato alle due centrali che vorrebbe costruire nel golfo di Aqaba, sul mar Rosso. «Sì al nostro pacifico programma nucleare, al diavolo Israele», aveva titolato il mese scorso secco il giornale pro-governativo "al Dostour". «Malgrado tutti i trattati di pace e la nostra posizione moderata, Israele vuole tenerci in ansia dopo averlo già fatto nella questione delle forniture di acqua potabile», aveva scritto l'editorialista Hilmi al Asmar riflettendo l'amarezza e la rabbia dei governanti giordani che pure mostrano una linea fin troppo morbida nei confronti di Israele e della sua occupazione dei territori palestinesi.
(Fonte: Nena News)

www.forumpalestina.org

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