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il pane e le rose

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Facciamo della lotta delle operaie dell'OMSA, una lotta di tutte.

(7 Agosto 2010)

Ora "le lavoratrici dell'Omsa hanno deciso che continueranno a denunciare la vicenda con mobilitazioni a partire da settembre". (da Liberazione di venerdì 6 agosto).

Noi del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, nelle città, nei posti di lavoro, tra le lavoratrici, disoccupate, precarie dove siamo presenti e lavoriamo faremo iniziative di informazione, sostegno in coincidenza con le mobilitazioni che faranno le operaie dell'Omsa da settembre.

Ma lanciamo una campagna generale di solidarietà con la lotta di queste operaie. Questa lotta è importante e emblematica.

Un padrone prima sfrutta le operaie, sfrutta anche il corpo delle donne (pezzi del corpo, le gambe) per fare pubblicità al suo prodotto, all'insegna dello slogan: Omsa, che gambe! E ora caccia via queste operaie e va in Serbia per trovare altre donne, altre lavoratrici da sfruttare di più e pagare di meno.

Per Padron Nerini le donne sono merce da sfruttare in fabbrica e da usare per vendere meglio sui mercati. Del corpo delle donne kil capitale non "butta niente" quando serve per fare profitti.

Per questo, la vicenda delle operaie dell'Omsa se è contro un gravissimo taglio di posti di lavoro, come purtroppo ce ne sono tanti in questo periodo sia di donne che di uomini, è significativa per la doppia denuncia che ne viene fuori.

Per questo è necessario qualcosa in più della solidarietà. Occorre fare di questa lotta una lotta di tutte le lavoratrici, di tutte le donne.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

Commenti (2)

Donne omsa

Quel maiale di Nerino Grassi andrebbe scarnato assieme a tutti quelli che dovevano mobilitarsi.... prima, ora potrebbe sembrare tardi...... ma se siamo uniti li possiamo emarginare.
Vergogna, vergogna, vergogna, vergogna......

(8 Agosto 2010)

DP

unospeciale@gmail.com

lotta operaie Omsa

Mi piace Il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario. Avete ragione. Il corpo delle donne è stato sempre usato contro le donne. I condizionamenti attraverso la pubblicità sono eloquenti. Allargare la lotta alle altre donne precarie, disoccupate, sole senza alcun aiuto economico. Imperativo della sinistra dovrebbe essere quello di cominciare a mobilitare i lavoratori e le lavoratrici come un corpo unico come unico è lo sfruttamento da parte del capitale. La crisi è la manna del capitale che gestisce lo sfruttamento globale colpendo chi si rifiuta di farsi sfruttare. Dobbiamo impedire che ciò avvenga. Allora lottiamo tutti uniti anche contro questo governo servo dei padroni. Attuiamo il disegno strategico di Giuditta contro Oloferne. Lotta e solo lotta.

(8 Agosto 2010)

armando penzo

arpez32@gmail.com

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