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    Il nuovo vice presidente colombiano: angelino garzón

    (11 Agosto 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nuovacolombia.net

    Angelino Garzón nasce a Buga, nel Dipartimento del Valle del Cauca, il 14 agosto 1950. Laureato in comunicazione sociale all’Università Jorge Tadeo Lozano di Bogotá, ha conseguito la specializzazione in Diritto Amministrativo all’Università di Salamanca, in Spagna. Ha realizzato studi di Rapporti di Lavoro Comparati presso il Centro di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) di Torino.
    E’ stato fondatore e presidente della Federazione Nazionale dei Lavoratori al servizio dello Stato, FENALTRACE, e funzionario della CSTC (sindacato che aggruppava settori di tendenza comunista), nonché segretario della CUT dal 1981 al 1990, per passare subito dopo a far parte dell’Assemblea Nazionale Costituente (inciucio tra la partitocrazia tradizionale, l’ultra liberista ex presidente César Gaviria ed alcune guerriglie minoritarie smobilitate e svendute dai loro dirigenti, come Petro, e cooptate dal regime).

    Ha militato nella Gioventù Comunista ed in seguito nel Partito Comunista Colombiano, per poi passare negli anni ‘80 ad essere un esponente di primissimo piano dell’Unión Patriótica, movimento politico vittima del terrorismo di Stato, che ha assassinato oltre 5000 suoi dirigenti. Molti lo ricordano portando sulle spalle i feretri di Jaime Pardo Leal e Bernardo Jaramillo, i due candidati presidenziali dell’UP brutalmente trucidati da sicari governativi. In seguito a minacce da parte degli organismi statali alleati con i gruppi paramilitari, si rifugia in Spagna avvicinandosi al Partido Socialista Obrero (PSOE) di Felipe González. Militò anche nel movimento ex-guerrigliero M-19 Azione Democratica, cozzaglia di opportunisti, rinnegati, socialdemocratici e voltagabbana di tutte le risme.
    Uomo vicino alla Chiesa Cattolica, Garzón ha fatto anche parte della Commissione Nazionale di Riconciliazione, ed è stato un permanente assessore della Conferenza Episcopale.
    Nel 1988 il Presidente Andrés Pastrana lo ha nominato Ministro del Lavoro, incarico suggerito al primo mandatario dai vertici colombiani della stessa Chiesa cattolica.
    Nel 2004 è diventato Governatore del Dipartimento del Valle del Cauca, dove i suoi rapporti con Alvaro Uribe si sono intensificati, tanto che nel 2007 l’ex presidente mafioso si è fatto accompagnare dal primo a Washington per perorare la firma del Trattato di Libero Commercio (TLC).
    In seguito, Garzón si è unito al Movimento Convergencia Cívica y Popular (MCCP), organizzazione di facciata e braccio politico del “Bloque Central Bolívar” del gruppo paramilitare delle AUC. Movimento, questo, che appoggiò la candidatura di Óscar Iván Zuluaga, divenuto poi il ministro delle Finanze di Uribe. Come premio per la sua “buona condotta”, nel 2009 Uribe lo ha nominato Rappresentante Permanente della Colombia all’Organizzazione Internazionale del Lavoro a Ginevra, Svizzera.
    Questo traditore del popolo colombiano ha compiuto una virata tanto opportunistica quanto meschina, avallando la politica di “Sicurezza Democratica” di Uribe ed elogiando i presunti “passi in avanti” del governo in materia di Diritti Umani. Ignora deliberatamente gli oltre 570 sindacalisti assassinati sotto il governo Uribe, dimentica i quasi 5 milioni di sfollati interni a causa del terrorismo di Stato, chiude un occhio sui circa 2.000 “falsi positivi” (giovani civili assassinati dall’Esercito e fatti passare per guerriglieri) ordinati dal suo padrone Juan Manuel Santos e chiude l’altro sulle centinaia di fosse comuni contenenti i cadaveri mutilati di migliaia di oppositori politici e attivisti dei Diritti Umani. Il governo Santos cerca in questo modo di dare una parvenza includente, inserendo come vice presidente un simile parassita complice del genocidio che si sta perpetrando, e dimostrando ancora una volta l’intenzione di insistere sulla guerra, sbarrando la strada ad un accordo di scambio dei prigionieri di guerra tra le due parti belligeranti che possa portare ad un Dialogo di Pace e ad una soluzione politica.
    In America Latina si dice che Angelino Garzón ha ringraziato Dio per non essere affogato e il Diavolo per averlo accolto in grembo. Niente di più veritiero!

    www.nuovacolombia.net

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