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Il sindaco di prato non paga gli operai cinesi

(12 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

DAL MERSSAGGERO Protestano gli operai cinesi dell'italiana Sasch: «Non ci paga lo stipendio» ROMA (10 agosto) - Protesta a Shanghai degli operai cinesi dell'italiana Sasch, l'azienda di abbigliamento di proprietà del sindaco di Prato, Roberto Cenni.

Una sessantina di dipendenti della Txy, società di proprietà della Sasch, si sono riuniti nel The Center, il palazzo nell'ex concessione francese di Shanghai che, al diciannovesimo piano, ospita gli uffici del Consolato italiano, dell'Istituto di Cultura, dell'Ice e della Camera di Commercio italiana in Cina per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi.

«Vogliamo consegnare una lettera appello - ha detto all'agenzia Ansa Wang, uno dei lavoratori - affinché le autorità italiane ci aiutino a recuperare gli stipendi che la Sasch non ci ha pagato». La manifestazione, del tutto pacifica, è avvenuta quando gli uffici consolari erano oramai chiusi. La lettera è stata recapitata, anche se non ci sono commenti o conferme dalla sede diplomatica.

La Sasch, in una nota, ha replicato dichiarandosi «parte lesa» nella vicenda e dicendosi «pronta fin da ora a fare tutto ciò che è necessario per risolvere positivamente la situazione». La Sasch, si legge ancora nel comunicato, «prende atto di quanto avvenuto alla controllata Txy in Cina e sta effettuando ricerche sul luogo per tutte le valutazioni del caso e a tutela dei dipendenti». L'azienda spiega poi di aver «già verificato una non corretta gestione della controllata cinese e fronteggiato circostanze che non hanno consentito una normale operatività dell'azienda. Ritenendoci parte lesa in questa vicenda - conclude la nota - abbiamo dato mandato a professionisti internazionali di verificare la situazione».

La Sasch, fondata negli anni Ottanta e conosciuta anche per essere sponsor di diversi concorsi di bellezza, ultimamente non versa in buone acque. Il debito è di circa 160 milioni a fronte di un fatturato di poco inferiore, con una forte esposizione nei confronti di Monte Paschi Siena. A fine luglio l'assemblea dei lavoratori ha accettato la cassa integrazione straordinaria per 43 dipendenti di Campi Bisenzio, in attesa che le banche accettino il piano industriale.

L'azionista di maggioranza della società, Roberto Cenni, è anche sindaco Pdl di Prato, la città italiana con la più alta concentrazione di cinesi, una vera Chinatown. E Cenni si è attirato più volte le critiche dell'ambasciatore cinese in Italia per i suoi commenti e le sue battaglie contro l'illegalità degli operai cinesi a Prato.

www.operaicontro.it

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