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L'Inghilterra domina l'economia

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(1 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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Crisi sempre piu' grave

(13 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

il sole 24 ore Il rimbalzo è durato poco. Dopo la pubblicazione della crescita del Pil tedesco nel II trimestre (+2,2% congiunturale), la fiducia aveva contagiato i mercati. Mercati che, però, hanno poi guardato al numero flash sul Prodotto interno lordo di Eurolandia (+1% tra aprile e giugno 2010) e si sono depressi. Così, Parigi cede lo 0,45%, Francoforte lo 0,44%, Londra lo 0,17% e Madrid lo 0,55 per cento. A Piazza Affari, il Ftse Mib cede lo 0,4% mentre il Ftse All Share lascia sul parterre lo 0,3 per cento. In calo anche Wall Street: Il Dow Jones perde lo 0,16%, l'S&P500 lo 0,23 per cento.

Tra i comparti, resiste quello automobilistico sulla scia dei risultati di ieri di General motors. Anche Fiat, nel classico effetto domino, si avvantaggia del "mood" positivo legato ai numeri dell prima tra le sorelle di Detroit. Ma il lingotto torinese è un po' una mosca bianca nella Borsa di quest'oggi. Molte le blue chip in calo: da Unipol a Davide Campari fino Enel.

Timori sul''economia Gli operatori, al di là dei singoli casi aziendali, sono tornati a guardare con apprensione le prospettive dell'economia. Sotto questo aspetto, non hanno aiutato i dati di Cisco System che ieri ha chiuso con un tonfo del 10 per cento, schiacciando tutto il comparto hi-tech. Il gruppo guidato da John Chambers è uno degli ultimi a pubblicare i dati trimestrali, ricomprendendo anche il mese di luglio. Quindi, stante la natura internazionale del suo business, permette di avere una fotografia aggiornata anche della congiuntura. Ebbene, Chamber ha confermato un'economia "che appare molto incerta".

Inflazione in crescita dello 0,3% Le difficoltà della congiuntura Usa sono, peraltro, confermate dall'andamento delle vendite al dettaglio in luglio: queste sono sì sailte per la prima volta in tre mesi (+0,4%), ma il modesto aumento è stato determinato da una crescita della domanda di auto e benzina, mentre si è attestata in ribasso per la stragrande maggioranza degli altri beni. l'inflazione dal canto suo, sempre a luglio, ha mostrato un incremento congiunturale dello 0,3 Tensione sulle banche Non di meno, peraltro, pesa il ritorno dei timori sul settore bancario per la sua esposione ai debiti sovrani dei paesi del Vecchio continente. Ieri c'è stato molto nervosismo per i risultati delle aste dei titoli di stato irlandesi. Quella sui bond a 6 mesi ha sì registrato una forte domanda, pari a 3,6 volte l'importo offerto (500 milioni), ma il rendimento è salito al 2,45 per cento. Gli stessi titoli erano stati collocati nell'asta del 22 luglio con un rendimento dell' 1,36 per cento. Anche per i titoli con scadenza a 8 mesi si è registrato una domanda sostenuta, pari 3,1 volte l'importo offerto (500 milioni), ma rendimento in volo al 2,81% da 1,80% della precedente asta del 22 di luglio.

www.operaicontro.it

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