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C'è la crisi ma le aziende macinano utili come e più che nel 2007

(15 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

C'è la crisi ma le aziende macinano utili come e più che nel 2007

di Redazione

A guardare bene i risultati di bilancio trimestrali che le aziende europee e degli Stati Uniti stanno diffondendo proprio in questi giorni non sono certo poche le società che hanno fatto il pieno di utili. Molte di esse hanno addirittura raggiunto livelli da primato, superando anche quel 2007 che pareva destinato rimanere ineguagliato a lungo.
In Europa, quando ben 295 società componenti lo Stoxx600 (pari al 64% della capitalizzazione dell'intero listino) hanno già presentato i risultati dei primi sei mesi, cioè quelli più significativi in termini di peso nell'anno solare, si può azzardare una previsione: se nella restante parte dell'anno non si verificheranno «catastrofi» finanziarie - simili a quelle dell'autunno 2008, tanto per intendersi - il livello generale dei profitti aziendali potrebbe raggiungere in questo 2010 quello realizzato proprio nel 2007 dei record.

Naturalmente il discorso vale per le società non finanziarie, perché le banche - pur in ripresa - restano ancora piuttosto lontane dai quei picchi.

Tracciare l'identikit delle società che hanno bruciato i record degli utili in questo trimestre è per certi versi semplice. «Si tratta - spiega Alessandro Capeccia, gestore di Azimut Sgr - in generale di gruppi o conglomerati che hanno sfruttato la crisi per operare profonde ristrutturazioni, che hanno approfittato per mettere a segno importanti acquisizioni e per diversificare i ricavi anche al di fuori dell'Europa, in particolare nei paesi emergenti». Il miglioramento dei bilanci, insomma, è il risultato del ricorso alla delocalizzazione e dell'incremento del peso di nuovi mercati di sbocco, Asia in primis, ma anche Sudamerica.
I campioni del profitto sono società come la tedesca Linde, oppure come Bmw, Lvmh e Burberry, marchi ben noti che hanno sfruttato al massimo la propria capacità di penetrazione in Oriente. Oppure gruppi attivi nel settore del retail food quali Carrefour, Casino e Tesco. E se è vero che chi ha nel frattempo effettuato acquisizione ha una ragione in più per battere i livelli del 2007, è anche vero che nei confronti dell'anno d'oro dei profitti queste società sono riuscite a migliorare i margini, a testimonianza del loro ottimo stato di salute.

(fonte Sole 24 Ore)

www.contropiano.org

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