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Roma,tassa sui cortei

(18 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

CORRIERE Nella guerra di dichiarazioni seguita alle dichiarazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno che preannunciava una «tassa sui cortei», scende in campo anche la Fiavet, potente organizzazione degli agenti di viaggio. Gli operatori turistici si schierano con il primo cittadino della Capitale e contro i sindacati, invocando la contestata gabella come «punizione» per i danni che i manifestanti provocano a Roma e al turismo in generale. E se mai esternazione ferragostana aveva sollevato tante polemiche, la nota della Fiavet è destinata ad agire come un bidone di benzina gettato sul fuoco.

Un corteo nel centro di Roma: nella capitale sono stati 27 da gennaio «DISAGI ECONOMICI» - Sì, dunque, alla tassa sui cortei, che «è una proposta sacrosanta che non possiamo che avallare», dichiara Andrea Costanzo, presidente della Fiavet Lazio.
E incalza: «Il sindaco Alemanno ha citato solo alcuni dei disagi economici che Roma subisce ad ogni corteo. Sono enormi anche i danni sul turismo: in termini di escursioni saltate per inaccessibilità delle zone del centro, netto calo degli introiti degli ingressi ai musei, paralisi delle attività commerciali, intasamento delle metropolitane, forte danno di immagine per tutta la città».

Insomma, un disastro continuo, considerando che Roma ha ospitato nei soli primi 7 mesi del 2010 ben 567 manifestazioni (tra cortei e sit in ) autorizzate: più di due al giorno. «Tutto questo per noi é inevitabile in quanto pianifichiamo le visite molto prima degli annunci delle manifestazioni», sottolinea Costanzo quasi a chiedere un calendario bloccato dei cortei.
DIRITTI E SPESE - Poi il rappresentante degli agenti di viaggio azzarda una mediazione: «Siamo coscienti del diritto a manifestare - spiega -, ma dopo l'introduzione della tassa di soggiorno sui turisti, é sacrosanto chiedere che tutti contribuiscano alle spese del bilancio comunale». Spese che, a detta del sindaco Alemanno, sono davvero ingenti: il Campidoglio si fa carico di spese che arrivano fino ai 215 mila euro per una grande manifestazione.
«Chi si agita contro la nostra proposta non conosce le cifre che il Comune deve sopportare per ogni grande manifestazione - afferma il primo cittadino di Roma -. Per un corteo di 10mila persone il costo che ricade sul Campidoglio è di 18mila euro (7mila per gli straordinari della polizia municipale, 5mila euro per le pulizie e per i servizi sanitari, mille euro per transenne e attrezzature varie). Per un corteo di 30mila persone, il costo è di 41mila euro (15mila per i vigili, 10milaper le pulizie, 8mila per servizi sanitari, 5mila per la protezione civile e 3mila per le transenne)». Per una grande manifestazione di 100mila persone, specifica il sindaco, «il costo sale a 100mila euro (35mila per i vigili, 30mila per l'Ama, 15mila euro per i servizi sanitari, 15mila per la protezione civile, 5 mila euro per le transenne) .
Per le manifestazioni più imponenti arriviamo fino a 215mila euro di spese».

Gianni Alemanno in un corteo del 2007 (Eidon)PREOCCUPAZIONE PRE ELETTORALE - Ma c'è anche chi, dopo l'entusiasmo iniziale di molti esponenti del centrodestra, si preoccupa di frenare pensando all'effetto boomerang che la proposta potrebbe avere sui romani in caso di elezioni anticipate. «Sulla proposta di Alemanno siamo stati tutti troppo sbrigativi ed è sbagliato. Ma il problema dei cortei c’è e va risolto - dice Francesco Storace, leader de La Destra -. Suggerisco al sindaco di parlarne con calma alla ripresa. Non vorrei che i primi a pagare debbano essere i partiti di centrodestra in caso di ribaltone...».
Contraria nel Pdl anche l'ex sindacalista Renata Polverini: «Quella del sindaco è chiaramente una provocazione per richiamare l'attenzione sui disagi che certamente Roma e i romani vivono in maniera maggiore rispetto ad altre città» spiega il presidente della Regione Lazio. «La capitale è sede delle principali istituzioni nazionali e diventa inevitabilmente meta di molte manifestazioni. Se da una parte è comprensibile il problema posto dal sindaco, dall'altra, tuttavia, non credo si possano penalizzare ulteriormente quanti scendono in piazza per rivendicare un diritto, difendere il proprio lavoro o per chiedere aiuto in situazioni di difficoltà».
Luca Zanini

www.operaicontro.it

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