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Banca selvaggia

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(2 Ottobre 2011) Enzo Apicella
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Al voto, al voto, al voto

(22 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

ansa -"Berlusconi ha detto che ha un progettino da portare in Parlamento. Se lo votano bene altrimenti si va alle elezioni. Io penso che bisogna andare alle elezioni comunque". Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi. "Mi sembra improbabile - ha aggiunto - che si possa andare avanti così".

BOSSI, HO TELEFONATO A SILVIO MAI CON CASINI - Il leader della Lega Umberto Bossi che questa sera ha parlato alla festa del Carroccio ad Alzano Lombardo, ha annunciato di aver telefonato a Berlusconi per dirgli che non accetta alcuna alleanza con Pier Ferdinando Casini. "Ho telefonato a Silvio - ha detto Bossi - e gli ho detto che non va bene. Gli ho detto guarda che con Casini noi non ci stiamo. Nomen omen, Casini uguale a casino". "Che adesso Berlusconi cerchi di pigliare Casini prima del voto mi sembra ridicolo". Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, a proposito delle indiscrezioni sull'intenzione di Berlusconi di cercare un'intesa con l'Udc. "I democristiani - ha detto Bossi - sono quelli che hanno rovinato il nord. Mio padre mi diceva sempre che sarebbe servito uno che dal nord andasse al sud a strozzare tutti quei delinquenti". Bossi ha quindi ribadito che se non ci sono i voti nella maggioranza "si va a votare. Altro che Dc. Se si va con Casini le riforme non si fanno più". Il leader della Lega Umberto Bossi, che alla festa del Carroccio ha detto di aver telefonato a Berlusconi per stoppare un' eventuale alleanza con Casini, ha annunciato che ribadirà il concetto a Berlusconi anche mercoledì, quando lo incontrerà sul lago Maggiore. "A Silvio - ha detto Bossi - ho spiegato che noi siamo bravi ma gli ho detto chiaro che i miei Casini non lo vogliono e che noi sappiamo dire basta". "Quindi ho detto a Silvio - ha spiegato - sappiti regolare, anche perché i voti il nord li dà alla Lega perché Casini è il male del nord".

BERLUSCONI LANCIA 'SQUADRA LIBERTA'', RADICHIAMO PARTITO - Un 'esercito' in grado di vigilare sulle oltre 60 mila sezioni elettorali ma anche in grado di radicare il partito sul territorio. E' l'obiettivo che Silvio Berlusconi, nel corso del vertice di stamani, ha dato ai responsabili dei club e dei circoli, denominando la nuova struttura 'Squadre della liberta''. La struttura, riferiscono alcuni presenti a Palazzo Grazioli, sarà gestita in stretto raccordo con Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl e responsabile dell'organizzazione del partito, e sarà posta sotto la guida dei responsabili dei movimenti. Obiettivo principale delle squadre della libertà sarà quello di far sapere ai cittadini quanto fatto dal governo. Al momento vi sarebbe anche l'idea di dotare la struttura di tre coordinatori, sulla base di quanto già fatto con il Pdl. Ma, ripetono un po' tutti i partecipanti, il tutto sarebbe fatto in stretto raccordo con il partito e non in contrapposizione ad esso.

BERLUSCONI: 5 PUNTI NON TRATTABILI, PRENDERE O LASCIARE - Non accetteremo un voto sul 95% della mozione che conterra' i cinque punti programmatici, non intendiamo trattare sul 5% relativo alla giustizia. Prendere o lasciare. E' stato questo il ragionamento svolto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del vertice di questa mattina a Palazzo Grazioli secondo quanto riferito da diversi partecipanti.
Se Gianfranco Fini a Mirabello annuncera' di voler fondare un partito tradira' gli elettori. Ma non credo che si dimettera' da presidente della Camera. E' stato questo il ragionamento svolto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del vertice di questa mattina a Palazzo Grazioli secondo quanto riferito da diversi partecipanti. Berlusconi ha ribadito di non avere nessuna intenzione di farsi logorare in estenuanti trattative con i finiani. La fiducia che il governo chiederà sui cinque punti programmatici non potrà riguardare solo alcuni aspetti del programma e non gli altri, ma dovrà essere complessiva sull'intero pacchetto. Il nodo è ovviamente quello della giustizia ed in particolare sul cosiddetto processo breve che alcuni esponenti finiani hanno già detto di voler discutere. Ma il premier, ai presenti, è sembrato determinatissimo a non accettare nuove estenuanti trattative: o lo votano al cento per cento o arrivederci e grazie, è stato il suo ragionamento.

CASINI? DOVREBBE VENIRE CON NOI - Pier Ferdinando Casini dovrebbe venire con noi, sarei contento se entrasse nella nostra squadra, anche perché lui stesso avrebbe dei vantaggi visto che come dimostrano le Regionali, con noi l'Udc prende più voti mentre con la sinistra li perde. Silvio Berlusconi durante il vertice di oggi a Palazzo Grazioli, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, è tornato ad auspicare il ritorno dei centristi nel centrodestra.

CRESCITA LEGA NON E' PROBLEMA MA NON VORREI VOTO - Silvio Berlusconi dice di non essere affatto spaventato o preoccupato dai sondaggi che danno la Lega in forte crescita, sostenendo che il rapporto con il partito di Umberto Bossi è solido e un eventuale successo elettorale non costituirebbe un problema per il Pdl. Tuttavia - nel corso del vertice a Palazzo Grazioli, secondo quanto riferito da diversi partecipanti - il premier ha spiegato di voler evitare le elezioni e di voler terminare il mandato consegnato dagli elettori e dunque la legislatura. Ci sono tante cose da fare e il governo sta lavorando bene, ed è giusto che prosegua nel suo lavoro, ha spiegato Berlusconi ai presenti. Voglio continuare a governare per rispettare il mandato dei nostri elettori. Ad ogni modo, pur riconoscendo che i sondaggi danno il Carroccio in forte crescita, Berlusconi ha sottolineato che anche il Pdl ha buoni numeri: il partito, a suo dire, si aggirerebbe fra il 36% e il 38%.

BOCCHINO,'PRENDERE O LASCIARE'? E' LOGICA COMMERCIALE - ''La logica del 'prendere o lasciare' non appartiene alla politica ma al commercio''. Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, reagisce cosi' all'aut aut che oggi il premier Silvio Berlusconi ha dato ai finiani sui 5 punti del programma approvato ieri dal vertice Pdl. ''Se il Pdl - afferma Bocchino - considera Fini fuori da quel progetto politico, lui avra' il dovere nei confronti degli elettori di dar vita ad un nuovo soggetto politico''. Il capogruppo Fli conferma l'intenzione dei finiani di dare la fiducia al governo sui 5 punti ''senza pero' 'coartare' la nostra liberta' di approfondire alcuni temi, a partire dal processo breve''. "La logica del 'prendere o lasciare' non appartiene alla politica ma al commercio. Noi rivendichiamo - argomenta Bocchino - il diritto di sostenere il governo ma di voler approfondire alcuni argomenti che ci verranno sottoposti a partire dal processo breve fino ad aspetti legati ai processi civili pendenti". Dopo il vertice del Pdl di oggi a Palazzo Grazioni, il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera sostiene che "il capo del governo ha il diritto di chiedere la fiducia ma nel merito dei provvedimenti non può coartare la libertà del singolo parlamentare che, come recita la Costituzione, opera senza vincolo di mandato". Quindi Bocchino torna ad addossare al premier le responsabilità di una definitiva rottura: "La nascita dei gruppi autonomi di Fli è stata la conseguenza dell'espulsione di Fini dal Pdl per incompatibilità politica. Quindi se c'é tradimento dell'elettorato la responsabilità è di chi ha voluto cacciare il cofondatore del partito che, dinanzi agli elettori, è stato capolista numero 2 in tutte le circoscrizioni di Italia". "E' evidente - conclude Bocchino - che con la storia politica, il suo prestigio, il suo consenso Fini non può essere un apolide della politica e che se il Pdl lo considera fuori da quel progetto politico, lui avrà il dovere, nei confronti degli elettori, di dar vita ad un nuovo soggetto politico.
Come sempre tutto dipenderà da Berlusconi, che dovrà scegliere tra i percorsi della politica e quelli della forza muscolare".

GASPARRI: PROCESSO BREVE È UNA NOSTRA PRIORITÀ - "Il processo breve è una nostra priorità, è già stato approvato dal Senato ed è un punto del nostro programma". Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, uscendo da Palazzo Grazioli dove questa mattina si è svolto un nuovo vertice del Pdl sull'organizzazione dei club e dei circoli del partito. "Sono convinto - ha aggiunto Gasparri - che ci sarà un'ampia maggioranza sul documento programmatico approvato nel vertice di ieri. Se c'è qualcuno che volesse derogare a questo fatto, l'unica alternativa è il voto".

CICCHITTO: VERTICE PER PREPARARCI ANCHE A IPOTESI VOTO - Il vertice del Pdl, svoltosi questa mattina a palazzo Grazioli, è "di certo" servito a prepararsi all'ipotesi di voto anticipato. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, uscendo da palazzo Grazioli. Secondo Cicchitto, l'incontro è servito "per prepararsi a una presenza sul territorio - spiega - nella quale ci dobbiamo misurare con la concorrenza della Lega e con operazioni di contestazione che abbiamo da questa roba, da questa nuova aggregazione di Futuro e libertà. Il Pdl, quindi, va rilanciato sul territorio in modo capillare".

DONADI, PROCESSO BREVE PRIORITA' SOLO PER DELINQUENTI - "Il processo breve è una priorità solo per Berlusconi e per i delinquenti, visto che manderebbe al macero migliaia di processi". Lo afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi sostenendo che "questo governo travolto dagli scandali, vicino a cricche ed affaristi, protegge solo interessi particolari, che confliggono con quelli del Paese". "Pensare a Obama o alla Merkel che inchiodano i rispettivi parlamenti a discutere di processo breve - osserva Donadi - sarebbe surreale, in Italia è la sconcertante realtà. Ci auguriamo che Fli non segua il centrodestra su questa sconcezza".

CICCHITTO: E' IL MOMENTO DELLA SERIETA' NON DEI FURBI - "Non mi sembra sia il momento dei furbi, è il momento delle persone serie". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che al termine del vertice di questa mattina a Palazzo Grazioli replica alle perplessità sollevate dai finiani sulla parte del documento programmatico dedicato alla giustizia. "Abbiamo presentato i cinque punti - spiega Cicchitto - che riguardano i problemi della società italiana. Tra questi c'é anche il problema dell'uso politico della giustizia: non si può dire di essere d'accordo su alcune cose - sottolinea - e poi magari non impegnarsi sull'uso della giustizia. Noi siamo stati chiari e lo devono essere anche gli altri". Anche sul processo breve e sul cosiddetto Lodo Alfano: "C'è una riforma globale della giustizia - conclude Cicchitto - all'interno della quale c'è il processo breve. Ci vuole serietà anche su questo".

BERLUSCONI A PRANZO CON RAPPRESENTANTI CLUB E CIRCOLI - Pranzo di lavoro, a Palazzo Grazioli, per Silvio Berlusconi. Dopo il vertice di questa mattina, dedicato all'organizzazione del partito sul territorio, il Cavaliere ha proseguito la discussione a pranzo. Nella residenza romana del premier sono rimasti i rappresentanti dei club e dei circoli del Pdl. Tra questi Daniela Santanché e Michela Brambilla, Marcello Dell'Utri e Mario Valducci. Presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, e il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini.

www.operaicontro.it

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