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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Licenziamo i padroni!

Solidarietà con i 15 lavoratori della coop Papavero licenziati per aver scioperato

(24 Agosto 2010)

In noi è profonda l’indignazione dopo aver appreso dell'azione violenta ed irrispettosa dei più elementari diritti compiuta da parte dei dirigenti della cooperativa “Papavero” che hanno licenziato in blocco 15 lavoratori per il solo ed unico fatto di aver scioperato nel febbraio 2010, presso gli stabilimenti di distribuzione merci della GLS di Cerro Al Lambro, hinterland milanese, per ottenere semplicemente ciò che gli spetta di diritto in quanto sancito dal proprio contratto di lavoro.

È evidente il senso e lo scopo di pura e semplice intimidazione e rappresaglia al fine di indurre, nei lavoratori e lavoratrici della cooperativa, un senso di paura e rassegnazione alle sempre più misere condizioni di lavoro.

Come gli avvoltoi hanno aspettato il mese più propizio, quello di agosto, approfittando del momento feriale che rende più debole la reazione dei lavoratori.

I media d'informazione, sempre più asserviti agli interessi padronali, hanno calato il loro complice silenzio su tutta la vicenda. In più, essendo questi per lo più lavoratori immigrati, ben si comprende come sia sempre più utilizzata l’arma del ricatto lavorativo al fine del mantenimento del permesso di soggiorno (la solita infamità data dalla legge “Bossi-Fini”) .

Queste vecchie e nuove aziende hanno ancora il coraggio di dirsi “cooperative”, utilizzate per i vari appalti, ma ormai è ben noto il loro metodo e organizzazione del lavoro che, rasentando moderne forme di schiavismo, poco ha di diverso dai peggiori padroni.

E che dire poi quando, il vero “padrone” della cooperativa è un ex militante di un sindacato di base ( sig. Angelucci ex RdB), passato armi e bagagli dalla parte dei padroni, come purtroppo non di rado capita tra i dirigenti in carriera dei sindacati di stato (Cgil,Cisl, Uil, Ugl e autonomi vari)?

Organizzare la resistenza e la protesta è un dovere e una necessità che deve unire tutti i lavoratori, immigrati e italiani, perché mai come oggi la sconfitta di uno equivale a dire la sconfitta di tutti.

Come anarchici ci rendiamo disponibili a tutte quelle iniziative di solidarietà e lotta necessarie a respingere questo vergognoso atto di prepotenza.

La Commissione Lavoro della Federazione Anarchica Milanese - FAI

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