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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Non solo Melfi - Azienda del settore chimico non rispetta una sentenza di reintegra in Molise

(31 Agosto 2010)

Non c’è solo Melfi. Il caso verificatosi a Termoli, in Molise, presenta connotati di maggiore gravità rispetto a quello lucano.

Invero è accaduto che un dipendente della multinazionale americana Momentive Performance Materials Specialties srl, prima appartenente alla Union Carbide (per intenderci, il gruppo a cui apparteneva la fabbrica esplosa a Bopal, in India, provocando migliaia di morti), ha ottenuto in data 11 dicembre 2009 una sentenza di reintegra dalla Corte D’Appello di Campobasso a seguito di licenziamento ingiustamente intimatogli dalla Società.

Nella fattispecie va evidenziato che il lavoratore in questione è stato licenziato tre volte dall’azienda con diverse motivazioni e in tutti i casi, dopo aspre battaglie processuali in sede di urgenza e di merito, è riuscito a dimostrare l’illegittimità dei recessi datoriali, ma quella alla quale qui si fa riferimento costituisce addirittura una sentenza di secondo grado, a cui - ad oggi - la Momentive non ha ottemperato. Più precisamente non solo la Società non ha reintegrato il dipendente, ma non gli ha corrisposto nemmeno le retribuzioni maturate dall’epoca del licenziamento e non lo paga mese per mese, come invece pare stia facendo la FIAT nell’ormai noto caso, da giorni sotto i riflettori.

Di conseguenza il lavoratore ha dovuto promuovere azioni esecutive ai fini del recupero, quantomeno, delle spettanze di natura economica, ma – inspiegabilmente – nelle banche di riferimento della Società non risultano esserci soldi sui conti intestati alla stessa.

E’ un calvario, dunque, quello che il sig. Pano Roberto (anch’egli impegnato nella CGIL quando era in produzione; esattamente come i lavoratori licenziati a Melfi), sta vivendo sin dal 2001 per colpa del comportamento vessatorio di questa florida azienda americana, che ora, però, in dispregio delle regole giuridiche e di convivenza civile, ha alzato il livello dello scontro, arrivando a non tenere in alcuna considerazione le sentenze dei giudici del nostro Paese. Da ultimo la medesima ha persino inviato al lavoratore una lettera nella quale minaccia azioni legali nei suoi confronti per avere lo stesso denunciato il suo caso agli organi di stampa locali, ledendo a suo dire il buon nome e l’immagine della Società.

Il lavoratore, assistito dalla FILCTEM CGIL MOLISE e dai suoi legali Marianna Salemme e Pietro D’Adamo, continua la sua battaglia legale, ma a questo punto sarebbe opportuno e utile un intervento delle istituzioni a livello nazionale.

Campobasso, 30 agosto 2010

Il segretario generale della Filctem CGIL Molise (Lino Zambianchi)

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