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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Cronache da melfi: una assemblea fallita

(2 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

Giovanni Barrozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli non entrano ancora in fabbrica.
I delegati RSU della Fiom allora tentano di fare l'assemblea per il giorno 31 Agosto e firmano una richiesta avente oggetto di discussione: mancato riconoscimento del premio di produzione; piano industriale e carichi di lavoro.
La richiesta viene sottoposta anche ai delegati di Uilm, Fim, Fismic e Ugl che non firmano.
C'è la Uilm che insiste di fare prima una riunione di tutta la RSU e poi qualcuno dei delegati dice che da Roma non vogliono.
Nessuno vieta di potere indire la riunione RSU.
Sicuramente chi non si presenterebbe si prenderebbe le proprie responsabilità.
I delegati RSU di Uilm, Fim, Fismic e Ugl parteciperebbero e qualcosa potrebbero autonomamente decidere. Ma non lo si fa. Molti operai pensano allora sia un pretesto.
La richiesta di assemblea viene presentata alla Fiat che in primo momento pone il problema della mancanza del numero sufficiente dei firmatari: cioè le firme non sono pari alla maggioranza della RSU. A Melfi funziona così, le assemblee si concedono a colpi di maggioranza.

In seguito la Fiat per evitare probabilmente problemi legali chiama i delegati firmatari della richiesta di assemblea e comunica loro che l'assemblea sarà concessa.
Si parlerà, è ovvio anche della questione dei delegati licenziati, lo sanno tutti, compreso i delegati RSU che non hanno firmato e la stessa Fiat.
Molti non capiscono perché l'assemblea sia stata concessa dalla Fiat senza l'avallo di Uilm, Fim, Fismic e Ugl.
Non ci vuole molto per capirlo. I delegati che si sono rifiutati di fare l'assemblea stanno firmando un documento che servirà a non fare svolgere l'assemblea. Il documento viene presentato alla Fiat e l'assemblea salta.
La Fiom ha già annunciato che il segretario nazionale Landini sarà presente a Melfi.
Si opta per lo sciopero in concomitanza con le ore previste di assemblea.
Scatta lo sciopero sul turno A dalle ore 12.00 alle ore 13.30 del 31 agosto.
E lo stesso turno dei delegati RSU licenziati. E' un fiasco totale. I lavoratori non escono fuori dalla fabbrica.

Lo sciopero annunciato sul turno B dalle 14.00 alle 15.30 viene ritirato perché i lavoratori che si fermano ai cancelli a inizio turno sono pochi e lo sciopero non avrebbe senso farlo.
Si dice che si tenterà di fare qualcosa durante la giornata. Non succede nulla.
Forse se Giovanni Barrozzino e Antonio Lamorte avessero accettato di rientrare in fabbrica nella saletta sindacale per poi arrivare nei reparti, la questione sarebbe andata diversamente.
Certamente, i delegati RSU di Uilm, Fim, Fismic e Ugl avrebbero avuto più difficoltà a prestarsi ai giochetti della Fiat sulla pelle dei licenziati e i lavoratori sarebbero stati più coscienziosi.
Lo stesso gruppo dirigente nazionale e regionale della Fiom esce malconcio dalla giornata di ieri. Si è mostrato incapace di reggere lo scontro con la Fiat. Prima ha creduto nella promessa Fiat di autorizzazione dell’assemblea, poi, con molta poca convinzione, praticamente costretta dagli stessi giochetti aziendali, è stata trascinata sul terreno della prova di forza, prova di forza che dopo dieci giorni di immobilismo in fabbrica e di piagnistei e lettere al presidente, è immancabilmente fallita.
A questo punto anche fra i delegati della Fiom le opinioni sono diverse.
C'è chi vuole utilizzare in via prioritaria gli effetti mediatici che il caso dei licenziamenti ha sollevato, c'è chi dice che vorrebbe ripartire dalla fabbrica e c'è anche chi non si strappa le vesti sulla questione dei licenziamenti.

Se i delegati RSU licenziati non incominciano ad entrare dapprima nella saletta sindacale per poi arrivare nei reparti, gli operai ad essere meno ambigui, con i giochetti della Fiat e di Uilm, Fim, Fismic e Ugl, con la pletora dei delegati RSU che non lavorano mai e che sono pronti a tutto per continuare a farlo, si rischia di continuare a fare il gioco della Fiat.

www.operaicontro.it

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