">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Stato e istituzioni    (Visualizza la Mappa del sito )

Ustica. Monumento all'assassino ignoto

Ustica. Monumento all'assassino ignoto

(28 Giugno 2011) Enzo Apicella
Trentunesimo anniversario della Strage di Ustica

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Stato e istituzioni)

Stato e istituzioni:: Altre notizie

Argentina, polemica per la legge sui media

(3 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Alessandro Grandi

C'è voluto diverso tempo ma alla fine la nuova "Ley de Medios" fortemente voluta dall'esecutivo della presidente Cristina Fernandez Kirchner è entrata in vigore. Una legge nuova e innovativa che prevede la riforma sostanziale del settore dei media.
Nuove regole per evitare monopoli dannosi per la libera informazione e l'indipendenza del circo mediatico. Sostanzialmente, la nuova legge, approvata nell'ottobre 2009 e più volte bloccata dall'opposizione che la ritiene favorevole solo per il governo che avrebbe così modo di controllare massicciamente il settore, determina alcune novità.
La più importante sicuramente riguarda il numero di licenze, sia radio che tv, che una società può possedere. Se fino a oggi, infatti, un imprenditore poteva possedere fino a 24 frequenze in chiaro entro un anno dovrà abbandonarne 14. Non solo. Un imprenditore già in possesso di una frequenza in chiaro non potrà, nella stessa zona, possederne nessuna via cavo.

Dall'opposizione, che ha fatto di tutto per bloccare la nascita della nuova legge cercando di appoggiarsi a fantomatiche irregolarità nella discussione parlamentare, si alza un coro unito di disappunto. In sostanza i contrari all'iniziativa ritengono che la nuova normativa sia solo una strategia governativa per mettere le mani sull'informazione e controllarla in ogni sua forma.
Simbolo della lotta contro il governo il Gruppo Clarin, il maggior gruppo d'informazione argentino. Nel 2007 l'allora presidente Nestor Kirchner rinnovò per altri dieci anni le licenze al gruppo. Facile intuire come la nuova legge in vigore da ieri al gruppo proprio non piaccia.
Dunque, entro un anno la proprietà dei media argentini sarà divisa in tre parti: un terzo al settore pubblico, un terzo ai privati e il restante terzo al no profit.
"Con la nuova legge si attacca il monopolio e si farà in modo che ci sia più pluralità e diversità" assicura Gabriel Mariotto, direttore dell'Autoridad Federal de Servicios de Comunicacion Audiovisual.
In ogni caso, la legge ormai è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e in Argentina la polemica proseguirà per molto tempo ancora grazie a diversi ricorsi presentati da più parti per modificare la legge.

www.radiocittaperta.it

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie dell'autore «Radio Città Aperta - Roma»

7996