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dalla Francia. Demagogia razzista, attacchi alle pensioni : è urgente rispondere !

(4 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

Da un mese, Sarkozy si è distinto sul terreno della “sicurezza” e dell’immigrazione. Il suo governo, dietro di lui, ha moltiplicato gli annunci demagogici e xenofobi. Il suo complice Hortefeux, ministro dell’Interno , è felice di allestire charter per cacciare i Rom o di espellere dai campi i nomadi. E come sfondo, tutto un discorso nauseabondo che mescola insicurezza e immigrazione.

No agli attacchi contro i Rom !

I primi attaccati sono stati i Rom, una popolazione povera e vittima di molti pregiudizi.

Saranno 15 000 in Francia. Sono stati rimandati a centinaia, a dispetto della loro cittadinanza europea, in Romania o in Bulgaria, paesi che non lasciano loro alcuno spazio e dove vivono isolati nella più grande miseria. Di fronte alle critiche, comprese alcune sorte nel loro stesso campo, Sarkozy e il suo gruppo, accentuano l’imitazione del linguaggio e del programma di Le Pen. Questo accanimento su una popolazione indifesa è particolarmente rivoltante.

Partiti di sinistra, associazioni, sindacati convocano manifestazioni il 4 settembre contro la xenofobia. Parteciparvi, sarà l’occasione per esprimere il rifiuto dell’ignominia governativa!

Un vecchio trucco...

Ma la scelta di Sarkozy, di accrescere il livello nel flirt con i temi dell’estrema destra, non è innocente. Sicuramente ha mire elettorali, vuole ricuperare i voti di Le Pen. E’ anche un tentativo di diversione, in pieno “affaire” Woerth-Bettencourt. Spera anche che con le espulsioni, le altre misure di governo passeranno in secondo grado. Come i brutti colpi celati dietro le misure annunciate dal forte di Brégançon... Così il governo pretende di prendersela con le nicchie fiscali per trovare dieci miliardi, ma lascia indenne lo scudo fiscale ... lo stesso che ha reso 30 milioni di euro a Liliane Bettencourt ! E ancor meno si tratta di toccare i miliardi di esenzioni di contributi sociali di cui beneficiano le imprese, queste esenzioni che pesano notevolmente sulle casse della previdenza sociale (comprese le casse delle pensioni) e dello stato! Sempre dalla parte dei più ricchi e dei padroni ! Allora, chi pagherà ?

I veri problemi

La riforma delle pensioni, è la stessa cosa. Poiché, dietro gli argomenti pretesi “demografici”, la logica governativa è far pagare i lavoratori e risparmiare i padroni. Il progetto prevede l’aumento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni, e l’età per beneficiare di una pensione detta “ a tasso pieno”, da 65 a 67 anni. La conseguenza di queste misure, che si aggiungerebbero alle precedenti riforme delle pensioni, sarebbe soprattutto di far abbassare l’importo delle pensioni future. Con questa riforma, accedere a una pensione regolare diventerà sempre più difficile, per non dire impossibile.

I lavoratori non hanno alcuna ragione di far passare questo attacco frontale contro le loro condizioni di vita. La diversione tentata dal governo, che agita insicurezza e immigrazione, è un tranello... molto grossolano. Le organizzazioni sindacali chiamano a una giornata di lotta, di scioperi e di manifestazioni per martedì 7 settembre contro la riforma delle pensioni. E’ un’occasione da cogliere. Certamente, una sola giornata di lotta non basterà a far recedere il governo, ma un successo sarà un incoraggiamento per una risposta collettiva del mondo del lavoro !

Editoriale del bollettino di fabbrica "l’Etincelle" pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 30 agosto 2010
http://www.convergencesrevolutionnaires.org

traduzione di Michele Basso

Convergences Révolutionnaires

Fonte

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