">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Sulla riduzione del danno.

Intervento sulla politica di alleanze nel PRC. Di Curzio Bettio del Circolo Furio Da Re, Padova.

(10 Novembre 2000)

Considerazioni sul testo della lettera di Andrea Penoni pubblicata su " Il Dialogo" di Liberazione di domenica 24 settembre 2000 e sulla risposta del Segretario Fausto Bertinotti.

Penoni dichiara che "per ciò che concerne le alleanze o gli accordi elettorali, oggi non è certo proponibile una nuova desistenza. Una minor belligeranza, come si definisce oggi, o addirittura una non belligeranza costituirebbe una autoesclusione, o meglio una autolimitazione in favore di uno schieramento di centrosinistra, dal quale ci separano ormai distanze astronomiche. In sostanza la non belligeranza (per produrre una riduzione del danno) risulterebbe una sorta di desistenza unilaterale, monca. Siamo poi sicuri che in una fase come questa, in cui cerchiamo di costruire una vera alternativa sociale, allacciando rapporti con chi dice no ai mille risvolti negativi della globalizzazione, far mancare il simbolo del Partito e quindi il Partito nel suo complesso da alcuni confronti elettorali nella scheda del maggioritario sia la scelta giusta? L'obiettivo fondamentale del PRC, la costruzione del partito comunista di massa vedrebbe un grosso stop nella partecipazione parziale del Partito alla campagna
elettorale. Oggi se un terzo polo esiste è quello in cui il PRC emerge per le proprie proposte di reale e serio antagonismo al pensiero unico e alle politiche neoliberiste, che, come afferma Eduardo Galeano, sono l'espressione più efficace del crimine organizzato."

Bertinotti risponde che "nelle prossime elezioni politiche il PRC si presenterà da solo, quindi con la sua precisa identità, il suo programma, il suo simbolo. Abbiamo escluso sia la strada di un accordo programmatico con il centrosinistra, perché non praticabile, sia quella di un accordo di desistenza che non sarebbe solo una intesa tecnica ma politico-elettorale, oggi non più riproponibile. Detto questo, resta da decidere come ci dobbiamo comportare nei collegi uninominali della Camera retti a sistema maggioritario. Lì noi potremmo essere presenti ovunque o in nessuno, o solo in quelli nei quali riteniamo indispensabile e utile marcare una presenza. Si tratta evidentemente di una scelta tattica, che deriva dalla necessità di garantire il profilo generale del Partito, ovvero la sua autonomia e la sua alterità rispetto agli schieramenti politici presenti, e dalle condizioni politiche che matureranno al momento del voto. La scelta dovrà essere la più efficace per noi al momento in cui la facciamo e per i momenti successivi: per questo essa non è oggetto di trattativa e saremo noi a compierla autonomamente".

Commento: Si parla di una scelta tattica che comunque deve garantire l'autonomia del Partito; la scelta va a garantire in modo evidente la riduzione eventuale del danno, concede perciò libertà di voto ai compagni per facilitare la conquista del seggio al rappresentante del centro sinistra.
E questa scelta è pensabile che possa essere fatta senza incontri opportuni fra le parti? E allora questa è una desistenza unilaterale!? Saranno gli organismi dirigenziali nazionali o le dirigenze locali a fare questa scelta, e sulla base di quali considerazioni e di quali interessi specifici? La base del partito in che modo verrà coinvolta? Sono interrogativi giustificati e non polemiche strumentali e pretestuose.

Stasera si sentono dichiarazioni ufficiali di Amato sulla necessità di introdurre nella prossima legge finanziaria misure di redistribuzione delle ricchezze: riduzione Irpef, aumenti delle pensioni minime, modifiche sulla imposizione di tickets sanitari, ecc. per circa ventimila miliardi da riconsegnare alle famiglie. Bene! Ma perché tutta questa necessità ansiosa e improvvisa di giustizia sociale? Per andare incontro alle richieste di Bertinotti, che non sarà del tutto appagato, ma lo sarà il popolo che lui vuol rappresentare nella difesa dello stato sociale; queste sono le parole di Amato. Siamo in presenza della solita manfrina elettorale: noi vi concediamo frammenti di riforme in cambio di un supposto pacchetto di voti che ci consentono di battere la Destra.

Allora delle due l'una, o nei collegi uninominali non ci presentiamo per favorire i candidati del centrosinistra e votiamo per questi, o andiamo ad una desistenza concordata, sempre dopo trattative con il centrosinistra. Altro che scelta completamente autonoma! Tutto il resto è solo ipocrisia. Però il centrosinistra rimane sempre quello descritto dalla prima pagina di Liberazione del 22 settembre 2000; DIRITTI PRIVATI: SANITA'- SCUOLA- FORMAZIONE - ASSISTENZA:

d'ora in poi i servizi essenziali sono nelle mani del mercato e del profitto. Nascosto dietro la difficile nozione di sussidiarietà, il centrosinistra approva una legge che stravolge i principi della Costituzione e dà il via libera ad un federalismo per ricchi. Nei comuni, nelle province e nelle regioni, il ruolo pubblico è ridotto a pura supplenza. Tutto questo è stato già dimenticato? Noi del PRC dobbiamo cercare di ridurre i danni a questi illiberali, guerrafondai e antiCostituzione incalliti?

Parliamoci chiaramente!: con questa tattica si vuole preparare il terreno alla vittoria del centrosinistra, con candidato premier Rutelli che ha sempre visto i comunisti come nemici storici, far poi pesare sul piatto della bilancia il proprio peso elettorale, spostare il baricentro del centrosinistra a sinistra, entrare nel governo con ministri e sottosegretari, costruire così la sinistra alternativa di Governo.(Questa definizione di sinistra manca dalla collezione delle sue definizioni!).

Ma se il centrosinistra perde, il PRC si trova in Parlamento rappresentato, se gli va bene, da uno sparuto gruppo di deputati e nel Paese da una dirigenza che si è squalificata definitivamente per aver tentato a tutti i costi di patteggiare con i DS e i loro alleati, per mero senso opportunistico, per una linea strategica ambigua e senza quello spirito di trasparenza e di vera democrazia che dovrebbe essere il sale di un Partito comunista.

Inoltre qualcuno dovrebbe spiegarci perché il corpo elettorale, che riceverà unprofluvio di miliardi attraverso la legge finanziaria, dovrebbe votare per il PRC e non per il Governo di centrosinistra: non è che l'Intelligentone Strategico stia sbagliando nuovamente i suoi calcoli?.

Bertinotti continua: " La costruzione di un Partito comunista di massa non deriva dalla quantità dei collegi nei quali ci si presenta, ma dalla effettiva capacità di sconfiggere sul nascere polemiche strumentali e di ottenere duraturi consensi, quindi di essere nelle proprie azioni credibili ed efficaci, di sapere fare corrispondere alle parole gli atti conseguenti, e anche di ottenere dei risultati tangibili.

Anche la scadenza elettorale, che non è solo occasione di pura propaganda, non sfugge a questa regola generale."

Commento: Richiedere che il Partito si presenti alla competizione elettorale con un suo candidato premier, con un suo progetto di società, con una sua precisa identità di Partito comunista (ma è davvero questa l'identità odierna del PRC?) in netta rottura con il centrosinistra bombarolo, liberista e sempre contro i principi della Costituzione, non è fare della polemica strumentale. Si tratta solo di una richiesta legittima di non fare accordi, nemmeno mascherati da riduzione del danno. Evidentemente però all'orizzonte incombe il fantasma di Berlusconi e compagnia cantante, e contro il Mostro punteremo anche la nostra lancia in comunanza mercenaria di Rutelli, di Mastella, dei Popolari e di Amato che ci ama tanto-tanto, in difesa di tutti gli interessi di questa borghesia putrefatta. Per ottenere duraturi consensi e risultati tangibili bisogna creare un progetto, condivisibile dalle masse sensibili alla conservazione di uno Stato di diritto, chiaramente strutturato sui principi di democrazia e contro il capitale che sfrutta ed umilia e crea alienazione. Le proprie azioni devono essere credibili ed efficaci, e questo è giusto; allora bisogna essere coerenti e far corrispondere davvero alle parole gli atti conseguenti. In un passato molto prossimo si era detto: " Mai staremo assieme con quelli che hanno fatto una guerra anticostituzionale e che sono per il mercato liberista, e sempre contro lo Stato sociale! ". Evidentemente le recenti batoste elettorali non sono risultate sufficienti, e non è significativo il fatto che il Partito in tante Federazioni si stia progressivamente smagrendo di un quarto degli iscritti, nella media: vogliamo ragionare su questo, senza dare l'impressione di mettere in atto polemiche strumentali.

Curzio Bettio

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Dove va Rifondazione Comunista?»

Ultime notizie dell'autore «Curzio Bettio (Soccorso Popolare di Padova)»

4997