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Indovina chi viene a cena

(18 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Giovedì 8 luglio, Bruno Vespa ha offerto una cena. Pretesto: festeggiare i suoi 50 anni di giornalismo. Scopo neanche troppo occulto: fare “riavvicinare” Berlusconi e Casini, pronubo il segretario di stato vaticano Bertone, per decidere a tavola, fra compagni di merenda "cattolici", i destini dell’Italia e dei suoi ignari cittadini (in condizioni non migliori, oggi, per quanto riguarda la laicità, di come se la rappresenava la vignetta de "L'asino" nel 1909...).

Clericali intriganti

A fare notizia non è tuttavia il ruolo da ruffiano assegnato a Bertone. Rappattumare e appoggiare governi clerico-fascisti, reazionari, assolutisti è infatti l’attività principale se non unica che svolge da duemila anni la Chiesa cattolica. E neppure fa notizia che il papa e i suoi tirapiedi si intromettano, per farlo, nelle vicende di uno stato sovrano, cercando di manovrarne la politica, anche se ciò lede la laicità dello stato e calpesta, nel caso italiano, il Concordato. Tutto questo è normale.

“Laici” latitanti

Quel che non dovrebbe essere normale è la nonchalance con cui i “laici”, cattolici e no, hanno abbozzato, voltando la testa da un’altra parte, di fronte all’indecente spettacolo di un vice-papa che cerca di orientare la politica italiana insieme alla “cricca” di governo.

Sarebbe stato troppo che l’opposizione, anche a costo di parere “laicista”, avesse denunciato questa volgare ingerenza nella politica italiana e che i cattolici “adulti” avessero rimbeccato il loro “pastore”, anziché starsene zitti per non scostarsi troppo dal “gregge” di cui fanno parte a pieno titolo?

Cattolici belanti

E’ indicativo di quanto i cattolici italiani, “progressisti” compresi, siano complici della pretaglia che li governa, il fatto che anche quasi tutte le riviste cattoliche che hanno firmato contro la legge bavaglio o i più famosi preti d’assalto che si battono per i migranti e contro la mafia (certo, meglio di niente si dirà, in questi tempi grami…), non si mobilitino mai contro i quotidiani attentati della loro Chiesa ai diritti civili, alle libertà democratiche, alla laicità dello stato.

Ciò autorizza il sospetto che su alcune questioni qualificanti (aborto, coppie di fatto, contraccezione) anche molti cattolici “adulti” condividano l’indecorosa morale sessual-famigliare della loro Chiesa; e che molti altri non siano poi così contrari a uno stato blandamente teocratico, con crocifisso sui muri e religione nelle scuole, magari augurandosi solo (illusoriamente per di più) che vada a “sinistra” (?).

Se non è così, come?

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