Capitale e lavoro :: La Grecia brucia!

Nuove manifestazioni del PAME contro l'abbattimento dei redditi popolari il 6 maggio

(6 Maggio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

Giovedì 6 maggio, il giorno dopo lo sciopero di massa, il PAME [Fronte Militante di Tutti i Lavoratori] ha organizzato nuove dimostrazioni in tutto il paese.

Il pacchetto di misure che attua l'abbattimento degli stipendi e delle pensioni è stato approvato con il voto favorevole di PASOK [Partito socialdemocratico al governo] e LAOS [estrema destra]. ND [Partito di centro destra] ha votato contro le misure senza opporre alcuna sostanziale obiezione, al solo scopo di apparire come partito di opposizione, pronto invece a promuovere un'alleanza con PASOK e LAOS contro il KKE [Partito Comunista di Grecia].

L'unica soluzione è l'intensificazione della lotta di classe dei lavoratori, dei contadini, delle donne e dei giovani per il rovesciamento della politica e del potere dei monopoli, dichiarata da migliaia di persone che hanno partecipato alle manifestazioni del PAME.

Per l'ennesima volta i media greci e internazionali hanno dato ampia diffusione alle azioni di provocazione preordinate, nel tentativo di eclissare la partecipazione di massa alle manifestazioni del PAME e il contenuto delle rivendicazioni.

"Per noi, l'unica garanzia per la democrazia è il popolo, organizzato e con un programma di lotta determinato e coraggioso per il cambiamento della classe al potere.

"E' la maggioranza del popolo che può cambiare le leggi.
Ciò implica però un mutamento dell'ordine sociale: lo stato di diritto non cambia dall'alto. Siamo abituati a lottare in condizioni dure e non temiamo le minacce.

"Abbiamo accumulato esperienza a sufficienza e continuiamo a trarre insegnamenti dalla nostra azione e dagli errori. Non ci piegherete, non potrete ostacolarci. Non pensatelo nemmeno perché vi si ritorcerà contro. Dopo 92 anni conosciamo bene il nemico contro cui ci battiamo", ha detto Aleka Papariga, Segretaria Generale del CC del KKE nel suo intervento durante la sessione del Parlamento sulle "pacchetto anticrisi".

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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