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Il governo di San Vicente non piace a USA e GB. Il premier denuncia: ‘organizzano un golpe’

(6 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Grazia Orsati, Radio Città Aperta

06-09-2010/18:05 --- La sovranità nazionale delle piccole isole caraibiche di San Vicente e Granadinas è in pericolo. E' quanto scrive in una lettera indirizzata alla comunità internazionale Ralph Gonsalves, primo ministro dell’arcipelago di San Vicente e Granadinas. Il premier teme un possibile colpo di stato; infatti, secondo Gonsalves, Usa e Gran Bretagna starebbero tramando per rovesciare il governo democraticamente eletto nel piccolo stato. E per farlo starebbero usando due cittadini statunitensi: Dave Copps e Blake Burris, e un movimento politico locale ma evidentemente eterodiretto: il New Democratic Party.
Perché tanto acrimonia nei confronti del governo di un piccolo e insignificante paese del Caribe da parte delle potenze occidentali? Ralph Gonsalves durante il suo mandato è riuscito ad azzerare quasi completamente la corruzione che da decenni aveva impantanato la politica locale. "Se negli Usa un cittadino straniero non può per legge sovvenzionare le campagne politiche, perché un cittadino Usa può finanziare le nostre? La nostra sovranità non conta" denuncia il premier nella lettera.

Ma perché mai Washington starebbe tramando? Certo basta far riferimento alle alleanze dell'arcipelago per rendersi conto che l'ipotesi è molto probabile.
Da qualche anno San Vicente e le Granadinas sono entrate a far parte del trattato commerciale Alba, l’Alleanza bolivariana per le Americhe, insieme a Venezuela, Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Antigua e Barbuda e Dominica; nazioni che hanno da sempre criticato e contrastato l'Alca, il trattato di libero commercio delle Americhe, fortemente voluto da Washington ma poi fallito.
Resterebbe insomma la Colombia come ultima roccaforte statunitense in America Latina.
Il 2 settembre l'autorevole Ong colombiana Corporación Colectivo de Abogados José Alvear Restrepo ha accusato l'ex presidente colombiano Uribe di tradimento della patria per aver svenduto il territorio agli Usa, permettendo l'installazione di sette basi militari statunitensi.
Giovedì scorso, dunque, di fronte al Parlamento, l'associazione ha puntato il dito contro il fautore della cosiddetta ‘sicurezza democratica’ e militarizzazione a ogni costo per la decisione presa negli ultimi mesi del suo doppio mandato di concedere a un paese straniero, gli Stati Uniti d'America, di installare sette basi in territorio colombiano.
La denuncia di Ralph Gonsalves sembra quindi molto probabile, gli Stati Uniti stanno perdendo il controllo dell'area e non si fermeranno di fronte a nulla come del resto insegna il colpo di stato in Honduras dello scorso anno. Prontamente dimenticato dalla cosiddetta comunità internazionale e dai media ‘democratici’ dell’emisfero nord del pianeta.

www.radiocittaperta.it

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