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(20 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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Sostegno alla Lotta dei Lavoratori dell'Università

(20 Gennaio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.culturainlotta.altervista.org


SOSTEGNO ALLA LOTTA DEL LAVORATORI DELL'UNIVERSITA'

Dopo lo sciopero del comparto del multiservizi dello scorso 21 Dicembre, che ha ribadito all’amministrazione di Cà Foscari il totale rifiuto a recepire in città e provincia la tipologia del lavoro discontinuo, e dopo le promesse di rescissione da parte di quest’ultima del contratto capestro stipulato con l’ATI Guerriero-Prodest, l'Ateneo veneziano, per l'ennesima volta, non si è assunto la responsabilità di risolvere la pesante situazione di disagio sociale in cui ha abbandonato 53 dipendenti e le loro famiglie, lasciate a casa dal 1° dicembre 2009.
Più volte l'Università si è espressa in forme apparentemente solidaristiche, adducendo addirittura in data 22/12/09, davanti alle OO.SS e territoriali, l'intenzione di porre fine alla vicenda.
Ma l'atto di coraggio è volutamente mancato. A quasi due mesi dalla sciagurata decisione di non opporsi in maniera forte ad una ditta che pretende di ribaltare le più elementari regole del mondo dell'occupazione in città (il discontinuo prevede la decurtazione salariale e l'aumento del numero di ore di lavoro), gli ex dipendenti sono a chiedere di far valere le loro ragioni davanti al giudice del lavoro.
Credere supinamente alle false speranze di volta in volta aperte e subito dopo richiuse dall'amministrazione universitaria, ha portato ad un clima di esasperazione e all'isolamento dei lavoratori stessi, costretti ad inasprire le forme di lotta per vedere ripristinati i loro diritti.
La riassunzione immediata degli ex dipendenti, assieme all’abbattimento della tipologia di lavoro discontinuo, è l'unica soluzione alla vertenza sindacale in atto.

* * * * *

Di fronte a questa situazione il Coordinamento dei Lavoratori della Cultura in Lotta nutre il giustificato sospetto che esista una manovra politica avente come finalità l'abbassamento ulteriore del costo del lavoro in città e provincia tramite la summenzionata tipologia contrattuale.
A tal proposito chiede alle forze politiche, alle istituzioni e ai sindacati di pronunciarsi in modo chiaro e con atti concreti contro questa forma di super-sfruttamento che va a gravare sensibilmente sulla qualità della vita di ogni singolo dipendente.
Ribadisce pertanto la necessità della presenza costante e diretta dei lavoratori ai tavoli delle trattative.

Coordinamento dei Lavoratori della cultura in Lotta

www.culturainlotta.altervista.org

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