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Il tribunale dà ragione ai lavoratori

(11 Maggio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.culturainlotta.altervista.org


IL TRIBUNALE DA' RAGIONE AI LAVORATORI!


Dopo l'ordinanza del Giudice del Lavoro che ha accertato essere la tipologia contrattuale proposta dal consorzio appaltante non congrua al servizio richiesto:

Questo giudice ritiene di dover giungere ad una risposta negativa [sulla discontinuità] in quanto i lavoratori impegnati nell'appalto in questione non potevano essere considerati discontinui né poteva essere loro modificato l'orario di lavoro
[...]
Ordina a il Guerriero Scarl e a Prodest Società Cooperativa a.r.l., ognuna per la parte di propria competenza, l'immediata assunzione con il livello e gli orari di lavoro che gli stessi avevano in precedenza nel medesimo appalto sino al 30.11.2009


E nonostante il rigetto del reclamo della stessa presentato dall'ATI Guerriero + Prodest di Milano, dove il Collegio Giudicante specifica ulteriormente che:

il servizio di portierato non rientra nell'elencazione di cui all'art. 32 CCNL, né è certo assimilabile alla mansione di "portinaio" di cui al RD 692/1923. Non lo è né, in generale, tenuto conto della radicale evoluzione subita nel corso degli anni dalla nozione di portierato, né, nello specifico, avuto riguardo al contenuto del servizio come in concreto descritto dal capitolato, che ricomprende, infatti, una serie di molteplici e composite attività, tale da escludere tempi di attesa ed intervalli di inoperosità.

L'ATI si premura di offrire un contratto di lavoro, giunto via posta ai più il giorno 7 Maggio in questo modo:

In ottemperanza all'obbligo di assunzione di cui all'ordinanza del tribunale di Venezia depositata il 10 Marzo 2010 e con riserva di chiederne la revoca nel giudizio di merito, per il quale sarà tempestivamente proposto ricorso, La invitiamo a presentarsi il 7 Maggio 2010 presso i nostri uffici siti in via Ripamonti 115 Milano dalle ore 09.30 alle ore 17.30 per la sottoscrizione del contratto di lavoro, come disposto nell'ordinanza medesima. Al contempo, Le comunichiamo che, essendo impossibile l'utilizzo della Sua prestazione presso l'appalto Ca' Foscari di Venezia, già a pieno organico, dobbiamo trasferirla presso i nostri cantieri in provincia di Milano, nel rispetto di quanto disposto in proposito nel contratto collettivo nazionale di lavoro applicabile.

Il che non rispetta le decisioni del Tribunale del Lavoro che fa specifico riferimento al luogo di lavoro da intendersi come le sedi dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

Di fronte a una evidente volontà dell'ATI di non reinserire i legittimi titolari dell'appalto nelle rispettive postazioni di servizio presso l'Ateneo, e se quest'ultima intendesse proseguire per via giudiziale la questione, siamo a chiedere all'Università, al Comune, al Prefetto, alla Regione del Veneto, e alla Provincia cosa intenderebbero fare per garantire la sussistenza dei non assunti. Il sussidio di disoccupazione sta per terminare e alcuni non lo hanno mai percepito. Dopo sei mesi di contenzioso va data esecutività all'ordinanza nei termini stabiliti dal giudice per ripristinare, in base alle disposizioni di legge, le condizioni e il rapporto di lavoro esistenti prima del primo dicembre 2009.

Lavoratori, uniamoci per determinare una società diversa da quella che ci costringono ad accettare a capo chino.



COORDINAMENTO DEI LAVORATORI DELLA CULTURA IN LOTTA

www.culturainlotta.altervista.org

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