">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(4 Febbraio 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.culturainlotta.altervista.org
LA LOTTA CONTRO LE ESTERNALIZZAZIONI CONTINUA
MUSEI CIVICI: CONGRESSO FILCAMS CGIL
Approvati all’unanimità due ordini del giorno contro le esternalizzazioni e a sostegno dei lavoratoridi Cà Foscari.
Nell’ambito della discussione congressuale della Filcams Cgil ai Musei Civici dello scorso giovedì 28 gennaio, sono stati presentati e discussi in assemblea due ordini del giorno da parte delle compagne e dei compagni del Coordinamento (che hanno raccolto una certa simpatia da parte dei lavoratori). Tali dispositivi hanno ricevuto un consenso unanime da parte dell’intera platea congressuale e testimoniano il duro ed impegnato lavoro che si riesce a condurre all’interno delle diverse sigle sindacali presenti sul territorio. Di seguito presentiamo gli ordini del giorno approvati:
OdG 1:ESTERNALIZZAZIONI
La politica delle esternalizzazioni da parte dei vari Enti Pubblici susseguitesi negli ultimi anni nel settore dei servizi, della cultura,della sicurezza, del sociale, ecc, ha prodotto, nel tempo, il proliferarsi di continui appalti in cui, laddove presenti, solamente incisive azioni di lotta sindacali riescono ad arginare i nefasti effetti della logica del massimo ribasso.
Tali meccanismi di esternalizzazione vanno denunciati e profondamente contrastati alla luce della necessità di interrogarsi sull’effettivo “risparmio” legato ai determinati servizi offerti e nella reale ed evidente constatazione che, ammesso che di risparmio si tratti, questo viene completamente scaricato sulla foltissima schiera dei diversi operatori andando addirittura a creare ingenti profitti per le diverse aziende e/o imprese cooperative che, sui territori, agiscono quasi in regime di monopolio.
OdG 2:CA’ FOSCARI
La situazione attuale presente presso l’Università di Cà Foscari con il perdurare del licenziamento dei 53 lavoratori del servizio di portineria è del tutto inaccettabile.
Va responsabilizzato l’Ente committente e denunciata con forza la volontà dell’Ateneo di non voler rescindere il contratto d’appalto con le “nuove società” contenente il principio della discontinuità lavorativa (lavorare di più per ottenere di meno).
Rescissione impellente e quanto mai necessaria, vista come unica soluzione per ripristinare un clima di legalità contrattuale e far tornare al proprio posto i lavoratori licenziati.
VENEZIA 03/02/2010
www.culturainlotta.altervista.org
3110