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Bossi minaccia la marcia su roma

(9 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

Bossi minaccia la marcia su Roma Caro Operai Contro Maroni il ministro degli interni leghista, super impegnato nella caccia razziale a Rom e nullatenenti, non trova niente da ridire a Bossi, che con chiaro intento intimidatorio, minaccia la marcia su Roma, contro il capo dello Stato, qualora decidesse un governo tecnico invece delle elezioni come vuole Bossi stesso.
Se cade il governo e non si va al voto ha detto Bossi, “porto 10 milioni di persone a Roma”.

La libera informazione democratica dov’è finita davanti a questo atteggiamento squadrista di Bossi?
Bossi forza la mano per le elezioni perché si trova in un vicolo cieco, e una situazione di stallo farebbe perdere altri voti alla Lega, come già successo nelle ultime elezioni.
Bossi ha capito che i finiani non faranno cadere il governo se Berlusconi rinuncia alla legge sul processo breve.
Berlusconi teme le elezioni, potrebbe prendere tempo, ritentando la carta Udc, ma ciò vorrebbe dire che l’asse Berlsconi – Bossi che ha dominato finora il governo, diverrebbe l’asse Berlusconi – finiani – Udc. La Lega finirebbe in un angolo.
La situazione è in movimento, perciò Bossi spinge per le elezioni, con minacce di azioni squadristiche, come la marcia su Roma.
Maroni leghista ministro degli interni, lascia che Bossi ricatti il capo dello Stato con minacce squadristiche Saluti da un affezionato lettore

www.operaicontro.it

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