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    Si costituisce il Circolo Comunista di Parma

    (10 Settembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it


    Documento di presentazione del
    CIRCOLO COMUNISTA DI PARMA
    ( CCP )


    Siamo un gruppo di Comuniste e Comunisti di Parma, impegnati in varie realtà politiche, sociali e sindacali cittadine.
    Abbiamo convenuto, in modo netto e convinto che le contraddizioni della nostra epoca siano caratterizzate: dal ristagno delle forze produttive, con l'estendersi dell'area della speculazione e del parassitismo; dalla disoccupazione, accompagnata ad una paurosa crisi finanziaria; dalla lottizzazione dello Stato, con il diffondersi dei poteri occulti e di tipo mafioso; dall’ aggravarsi della questione meridionale e di tutte le ingiustizie e gli squilibri.
    Per superare queste contraddizioni e' necessario dare coscienza che la crisi del sistema capitalistico, le nuove forme di dominio, lo sviluppo distorto e anarchico della produzione e le profonde ingiustizie sociali non sono processi fatali e naturali ai quali non si possono contrapporre alternative di crescita e di sviluppo.
    Si deve respingere il luogo comune che il mondo “è così e sarà sempre così” e che l'esperienza storica del Socialismo reale sia fallita.
    In realtà un vastissimo campo di forze, in primo piano la classe operaia, può, come non mai, fare leva sulle conquiste della scienza e sulla diffusione della cultura e dell'informazione per mettere il lavoro a servizio dell'uomo, per soddisfare le esigenze di libertà, di sicurezza, di pace e di giustizia sociale.
    Questo significa rimarcare e intensificare la lotta per il progresso e per il socialismo nell'ambito delle contraddizioni della lotta di classe.
    Significa dunque comprendere che siamo giunti a quello stadio di sviluppo storico in cui il problema del superamento del sistema capitalistico diventa quanto mai attuale. La solita impostazione dello sfruttamento della forza-lavoro e la riduzione del lavoro umano a merce è una politica che non può portare alla soluzione dei problemi a cui oggi l'umanità è chiamata a dare una risposta.
    Se si vogliono superare gli squilibri e le ingiustizie bisogna mettere in campo nuovi fattori: insieme alla scienza e alla cultura, la capacità degli uomini di inventare, di governarsi, di decidere e di organizzare l'economia partendo dai reali bisogni della masse popolari con un'economia programmata e pianificata. Ciò pone il problema reale del potere e della sua conquista rivoluzionaria da parte della classe operaia. Il problema del socialismo, inteso come processo di liberazione della società e dei singoli, si ripresenta come un bisogno storico.
    Pertanto, dopo una serie di incontri informali di discussione sulla grave situazione politica per i lavoratori e per i comunisti in Italia dovuta alla crisi capitalistica e alla volontà dei padroni di far pagare i costi della loro crisi alla classe operaia e alle masse popolari in generale, siamo convenuti alla conclusione che l’organizzazione delle lotte dei lavoratori in un progetto anticapitalista e socialista diventa molto più difficile per la mancanza nel nostro paese di una organizzazione politica indipendente della classe operaia, in ultima analisi di un autentico Partito Comunista.
    Tali considerazioni, unite alla volontà di dare anche il nostro piccolo contributo alla causa dell’unità dei comunisti in un Partito Comunista, ci hanno spinto a fondare, in ambito cittadino, il Circolo Comunista di Parma (C.C.P.).
    Riteniamo la nascita del Circolo Comunista di Parma, non l’ennesimo tentativo di fondare un gruppetto o peggio ancora un partitino, ma la nascita di un luogo di incontro politico nell’ambito cittadino per la formazione teorica, l’organizzazione delle lotte politiche e per l’unità dei comunisti.
    È lontana dalla nostra concezione ogni delimitazione e chiusura nell’ambito esclusivamente locale. Noi cerchiamo l’incontro-confronto di discussione con altre realtà politiche nazionali aventi anche loro l’obiettivo dell’unità dei comunisti e della ri-costruzione del Partito Comunista.
    Consideriamo necessario, per la chiarezza e la coerenza politiche, dichiarare apertamente alcuni punti basilari ed irrinunciabili del nostro essere ed agire da comunisti:
    1) IL PARTITO - Intendiamo il Partito Comunista come il partito della classe operaia, la sua avanguardia cosciente ed organizzata, la forma superiore della sua organizzazione. La costruzione del P.C. in Italia (attraverso tutte le tappe intermedie) rappresenta una necessità storica e sociale inderogabile. Il fallimento politico, nel nostro paese, dei partiti che si richiamano nominalmente al comunismo è sotto gli occhi di tutti i comunisti. Il revisionismo-liquidazionismo, il riformismo, l’anarcomovimentismo, la deriva governista e in definitiva la sudditanza alle politiche borghesi ed imperialiste hanno minato, distruggendo, ogni prospettiva di una politica in direzione comunista. La classe operaia, per sviluppare con successo la sua lotta contro lo sfruttamento e la repressione del capitale, ha bisogno di una sua autonoma ed indipendente organizzazione politica, del suo partito rivoluzionario caratterizzato da forti legami con le masse, capace di dirigere la lotta per i suoi interessi vitali e per la costruzione della nuova
    società socialista.
    2) MARXISMO-LENINISMO - È imprescindibile che il Partito Comunista teoricamente si basi sulla dottrina scientifica e rivoluzionaria del marxismo-leninismo, inteso come un “corpus” teorico vivo, creativo, dialettico che si materializza nel lavoro del partito come uno strumento di analisi, di pianificazione e di azione rivoluzionaria. La formazione teorico-politica dei comunisti non può che ancorarsi su solide basi marxiste-leniniste. Consideriamo urgente tale compito visto il vuoto teorico, la “terra bruciata”, che ha lasciato il neorevisionismo di stampo antileninista dei gruppi dirigenti e di alcuni intellettuali orbitanti intorno alle formazioni-partiti “ comunisti” degli ultimi decenni.
    3) DIFESA DELLA STORIA COMUNISTA - Difesa delle gloriose lotte e realizzazioni storiche del movimento comunista-operaio internazionale.
    La vittoria della Rivoluzione Socialista dell’Ottobre 1917, con alla testa il Partito dei Bolscevichi del grande dirigente rivoluzionario V.I.Lenin, fu il punto di partenza per una delle più grandi conquiste nella storia dell’umanità: l’abbattimento della classe borghese e l’abolizione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. L’edificazione, il consolidamento ed il rafforzamento del socialismo negli anni ’30, sotto la direzione del Partito Comunista (Bolscevico) con a capo J.V.Stalin, ha preparato il paese ad affrontare vittoriosamente l’aggressione nazi-fascista. Il ruolo dell’URSS nella Vittoria Antifascista dei popoli durante la seconda guerra mondiale è stato determinante. L’Unione Sovietica ha distrutto la macchina militare della Germania nazista e dei suoi alleati che avevano invaso il suo territorio. In questa guerra antifascista più di 20.000.000 di cittadini sovietici hanno perso la vita. Dopo la seconda guerra mondiale in una serie di paesi in Europa, in Asia (Rivoluzione Cinese, Vietnam, R.P.Corea) e nel continente americano (Cuba) è stato conquistato il potere ed intrapreso il passaggio alla costruzione socialista.
    L’URSS ed il sistema socialista mondiale hanno rappresentato il reale contrappeso all’aggressività dell’imperialismo. Nel continente africano le vittoriose lotte dei movimenti di liberazione nazionale si sono espresse in senso anticolonialista ed antimperialista mentre, altrove, l’imperialismo statunitense ha soffocato nel sangue le esperienze e le aspirazioni dei movimenti di liberazione. Le conquiste dei lavoratori nei paesi socialisti, per molti decenni, sono state punto di riferimento ed hanno contribuito all’acquisizione di conquiste parziali da parte del movimento operaio e popolare dei paesi capitalisti. Il sovvertimento del sistema socialista e la vittoria della controrivoluzione nei paesi socialisti europei non annulla l’immenso contributo dato da questi paesi alla causa della liberazione della classe operaia e di tutti i lavoratori. La difesa del contributo storico e sociale del sistema socialista può diventare, per le masse popolari, un arma efficace nella lotta contro il capitalismo e l’imperialismo, i quali si sforzano di infangare e azzerare le sue conquiste. Il sovvertimento del socialismo non cambia la nostra convinzione sulla prospettiva socialista e comunista dell’umanità come necessità e possibilità storica. Il socialismo ha perso una battaglia ma non la guerra. La controrivoluzione interrompe provvisoriamente lo sviluppo sociale però non può e non potrà fermarlo. Il socialismo rimane l’unica via d’uscita dallo sfruttamento e dalle barbarie del sistema capitalista-imperialista.
    I comunisti devono impegnarsi seriamente e scientificamente nello studio storico delle cause soggettive e oggettive che hanno contribuito al sovvertimento del sistema socialista. Questo lavoro critico (e autocritico) deve essere fatto dal punto di vista storico della classe operaia e del movimento comunista-rivoluzionario internazionale. Non abbiamo niente da spartire e da condividere con le analisi e i giudizi della borghesia e delle forze opportuniste-liquidazioniste. La propaganda borghese e opportunista, quando parla di regimi antidemocratici e illiberali, non fa altro che riempire i concetti di “democrazia” e di “libertà” con il proprio contenuto borghese, accomunando la democrazia con il parlamentarismo borghese e la libertà con l’individualismo borghese e la proprietà capitalistica privata. Il vero contenuto della libertà e della democrazia nel capitalismo è il costringimento economico alla schiavitù salariata e la dittatura del capitale nella società e all’interno delle imprese capitaliste.
    4) INTERNAZIONALISMO PROLETARIO - Da comunisti dare il nostro contributo internazionalista agli altri popoli significa, prima di tutto, lavorare per la prospettiva socialista in Italia; oltre a questo noi pensiamo che una coerente forza comunista debba impegnarsi per stabilire strette forme di collaborazione con altri partiti comunisti e partiti operai per la formazione di un polo comunista internazionale. Quando parliamo di partiti comunisti intendiamo i partiti che condividono comuni concezioni politiche ideologiche, che difendono il marxismo-leninismo insieme alle esperienze socialiste che abbiamo conosciuto e riconoscono la necessità della lotta per la trasformazione rivoluzionaria della società in senso socialista.
    Precisiamo questi punti per tracciare una netta linea di demarcazione dalla impostazione teorica e politica dei partiti riformisti ed opportunisti confluiti nella Sinistra Europea. L’unità dei comunisti sia a livello interno che internazionale passa attraverso la rottura politica ed organizzativa con le forze del riformismo e dell’opportunismo.
    Abbiamo esposto in modo sintetico - e speriamo chiaro e comprensibile - i punti non negoziabili che ci definiscono come Circolo Comunista; su questa base intendiamo aprire il dibattito tra comunisti realmente interessati ad un progetto di unificazione che si possa tradurre in reale e concreto contributo alla costruzione del Partito Comunista in Italia.
    Parma, aprile 2010
    Per contatti: circolocomunistaparma@yahoo.it

    www.comunistiuniti.it

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